Foto di matrimonio con rissa,
ma l’amore resta intatto

SAN BENEDETTO - Sul set davanti alla Palazzina Azzurra scoppia una lite verbale tra uno dei fotografi e un motociclista. I due novelli sposi aspettano sotto il sole l’arrivo dei vigili urbani, ma l’intruso se la squaglia e rischia la denuncia
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Un momento del diverbio in viale Buozzi

di Epifanio Pierantozzi 

Matrimonio con rissa… ma l’amore continua. Dite la verità. Se vi raccontano di una lite durante un matrimonio, con tanto di intervento della polizia locale, pensate subito a un ripensamento (di uno dei due) all’ultimo minuto; di un ex di lui o di lei accecato/a dalla gelosia; di due famiglie in contrasto per antichi rancori o dote; persino a un tradimento durante l’addio a celibato/nubilato, ma mai a quello che è accaduto stamane, poco prima delle 13, davanti la Palazzina Azzurra. Proviamo a raccontare i fatti poiché, per fornire i nomi dei due antagonisti, è bene aspettare le varie denunce.
Dopo il sì davanti al sacerdote, i due protagonisti partono alla volta dei luoghi scelti per le foto, e tra questi c’è la Palazzina Azzurra, il “Lavorare Lavorare Lavorare”, magari anche una puntatina sul giardino alla foce dell’Albula e un po’ di pinetina. Tutto nella norma se non fosse che, proprio mentre i due sposi scendevano dall’auto alla fine di viale Buozzi, ecco che un signore in motorino inizia a inveire contro uno dei due fotografi, pronto a scattare.
Qui i racconti divergono sul perché, ma non sul come. Infatti una versione vuole che l’uomo in motorino (che ha poi urlato a tutti che era un dipendente comunale, cosa che si sta accertando) si sia scagliato contro il fotografo poiché l’auto impediva allo stesso di prendere la via di casa. L’altra fa risalire il tutto a vecchi rancori tra fotografo e “dipendente comunale”, con quest’ultimo pronto a sfruttare l’occasione per dare fastidio al suo “avversario” al lavoro.
Ne nasce un bel parapiglia, con le parole che volano fin oltre l’Albula, con sposi e parenti increduli e incapaci di capire e reagire a quanto accadeva. A qualcuno la cosa è piaciuta poco e ha chiamato i vigili urbani. Un vigile è subito arrivato (siamo in pieno centro di un sabato estivo, e le divise in zona non mancano), e ha cercato di calmare i due e capire l’accaduto. Il tutto con la sposa e lo sposo sotto il sole ad aspettare di mettersi in posa. Neanche il tempo di far calmare le acque e, appena il vigile ha chiesto i documenti ai “duellanti” – per fortuna sembra solo a parole -, l’autoproclamatosi “dipendente comunale” ha deciso che aveva già detto troppo e, riacceso il motorino, si è allontanato spintonando da una parte il vigile che cercava di fermarlo.
Fine della lite, o rissa verbale, ma le cose non finiranno di certo qui. Qualcuno ha annotato la targa del motorino, e di certo una volta identificato (se poi è veramente un dipendente comunale sarà facile un suo riconoscimento) sarà denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, cosa che è un vigile urbano in servizio. Poi, se vorrà, sarà la volta del fotografo di sporgere denuncia.
Nel frattempo i due fotografi hanno ripreso il loro lavoro per “l’album del matrimonio”. Di certo i due sposi non dimenticheranno questo giorno…


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