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Quintana, di Porta Tufilla
il primo assalto al Moro

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ASCOLI - Sorteggiato l'ordine di partenza per la Giostra di sabato sera. Colpo di scena alle visite pre gara dei cavalli: si blocca Padania Felix di Porta Romana e Picchioni monterà Genoria con cui vinse nel 2016. Cresce l'attesa nei Sestieri, che si tuffano nelle cene propriziatorie all'interno delle proprie sedi
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di Andrea Ferretti

Prima Porta Tufilla, poi Piazzarola, quindi Porta Solestà e, a seguire, Porta Romana, Sant’Emidio e infine Porta Maggiore. E’ questo l’ordine di assalto dei cavalieri che domani, sabato 14 luglio, si sfideranno al campo Squarcia per la conquista del Palio dell’edizione notturna della Quintana 2018. Va ricordato che il primo e il quarto cavaliere troveranno la “pista pulita” visto che ogni tre tornate (a prescindere dai cavalieri rimasti in gara) è previsto il rullaggio dell’otto. Limitatamente alla prima tornata questo “beneficio” sarà sicuramente riservato a Massimo Gubbini di Porta Tufilla e Fabio Picchioni di Porta Romana. Curioso come lo staffiere di sfilata di Picchioni sia Lorenzo Melosso, il suo “secondo” anche in campo. Corsi e ricorsi storici. Nel 1991 e 1992 anche suo padre Franco fu giovanissimo staffiere di sfilata dell’allora cavaliere rosso-azzurro Massimo Montefiori. Ma non fu il suo successore perchè, da lì a qualche anno, Melosso divenne il cavaliere di Sant’Emidio, il Sestiere cui ha regalato gli ultimi due (1997 e 1998) degli undici Palii conquistati dai rosso-verdi.

La cerimonia del “Saluto alla Madonna della Pace”, sul sagrato della chiesa di Sant’Agostino, anche stavolta si è incentrata sulla consegna di una campana da parte del Capitano del Popolo (Giuliano Giorgi) alla chiesa, a ricordo della tregua sancita nel periodo cui si rifà la Quintana tra le diverse fazioni cittadine. Una tregua che seguì proprio il suono della campana della chiesa di Sant’Agostino. Presenti il Gruppo Comunale, con in testa Magnifico Messere Guido Castelli (alla sua ultima “Madonna della Pace”) e le magistrature, il gonfalone  della Quintana, le chiarine di Ugo Feriozzi, i tamburini di Daniele Di Flavio. Poi i sei Sestieri con i rispettivi gonfaloni, i capitani con i loro alfieri, una rappresentanza di tamburini. E’ stato l’esordio per il giovane don Daniele De Angelis che, nel suo intervento, non ha potuto non ricordare (e ringraziare) monsignor Giuseppe Sergiacomi. E’ stato il suo predecessore, colui che ha accompagnato la cerimonia fin dalla prima edizione che venne istituita nel 1993.

Il cerimoniale è stato leggermente rivisto dal coreografo Mirko Isopi che ha sistemato per la prima volta le autorità in una pedana laterale anzichè davanti la faacciata del Duomo. Del resto, il saluto della Quintana è per la chiesa e la Madonna che in essa è custodita, e non per chi ricopre cariche pubbliche istituzionali. Tra le magistrature da annotare l’esordio-lampo del neo assessore alla cultura Piersandra Dragoni. Con lei, altri esponenti della giunta e del Consiglio comunale. La speranza è che la notte porti consiglio alla “quota rosa” del governo cittadino, e per la Quintana le “signore magistrate” si presentino tutte con i capelli raccolti e non sciolti sulle spalle. Hai voglia poi a ripeterlo a quello stuolo di chiarine e tamburine (ragazzine tra i 14 e i 18 anni) che sfilano in Quintana ancora prigioniere delle gare degli sbandieratori dove la storia è finzione allo stato puro. Si fa in tempo a rimediare, ma questo compito spetta a caposestieri, consoli e responsabiuli di corteo dei Sestieri, che hanno l’obbligo di richiamare al dovere in primis i propri coordinatori di corteo. Questi ultimi da anni frequentano un “corso di aggiornamento” invernale, sanno magari distinguere un rosone da una bifora, ma nei momenti che contano fanno fatica a farsi comprendere. E ne va di mezzo la credibilità di una rievocazione storica purtroppo sempre più simile a una manifestazione folcloristica. C’è una differenza abissale tra le due cose: chi dovrebbe spiegarlo, però, prima dovrebbe comprenderlo. Un presidente del Consiglio degli Anziani da solo (Massimo Massetti, ndr), o un coreografo da solo (Mirko Isopi, ndr) non ce la possono ad esempio fare senza l’aiuto – attivo e non passivo – dei Sestieri e del Gruppo Comunale.

UN CAVALLO “BOCCIATO” – Questa mattina si sono svolte le visite pre gara a due cavalli per Sestiere (quelli scelti per la Giostra). Colpo di scena: Padania Felix di Porta Romana non è stato “arruolato” a causa di un problema muscolare. Per questo motivo Fabio Picchioni monterà Genoria con cui nel 2016 vinse la Quintana di agosto.

LA FOTOGALLERY DI ANDREA VAGNONI

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