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Anche le Marche hanno un bosco “doc”
Si trova ad Umito, nel Parco della Laga

ACQUASANTA TERME - Si tratta del primo in assoluto sul territorio regionale ad ottenere la certificazione mondiale PEFC, che tiene conto di fattori nodali come ecosostenibilità, tracciabilità dei prodotti e abbattimenti regolari. La soddisfazione di Coldiretti, Federforeste, Comunanza Agraria di Monteacuto e Camera di Commercio
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Un momento della presentazione dell’avvenuta certificazione PEFC per il bosco di Umito

di Luca Capponi 

I boschi occupano 1/3 del suolo nazionale. Solo l’8% di essi, però, può vantare la certificazione PEFC, un fregio di valenza mondiale diffuso per lo più nel nord Italia. Tanto per capirci, con le tutte le dovute differenze del caso, in Germania questo timbro di qualità è posto sull’80% dei boschi presenti. Ad ogni modo la notizia è un’altra, e ben più lieta per tutto il territorio: da oggi infatti il PEFC pone il suo marchio doc anche su un bosco marchigiano, il primo in assoluto. Trattasi dei 413 ettari collocati sopra la frazione di Umito (Acquasanta Terme), all’interno della mitica Comunanza Agraria di Monteacuto. Questo sta a significare che le forme di gestione boschiva in loco rispondono a determinati requisiti di “sostenibilità”. Ma non solo: funghi, castagne, tartufi, legna e tutti i prodotti ricavati saranno tracciati, e quindi più appetibili e richiesti su tutti i mercati. Poi contano l’aspetto sociale ed economico (chi lavora nel bosco deve essere in regola, ad esempio) e la corretta gestione degli abbattimenti. Insomma, il bosco non più visto come una zavorra ingestibile (e spesso lasciata in abbandono) ma come una risorsa da vivere a 360 gradi, un volano di ripartenza e di rilancio, altro punto molto importante in una zona messa a terra, su tutti i livelli, dal sisma. Giusto per fare un esempio, la sede della Comunanza Agraria, organismo le cui radici risalgono al 1400 (e che riunisce le frazioni di Umito, Pomaro, Pozza, Vallecchia e Pito), è completamente andata distrutta dopo le interminabili scosse.

Calliari, Di Sante e Brunori

L’assegnazione della certificazione “Programme for Endorsement of Forest Certification” è stata salutata con soddisfazione da parte di chi ha sostenuto e avallato l’iniziativa, vale a dire Coldiretti Ascoli Fermo, Federforeste, la stessa Comunanza Agraria di Monteacuto, organismi riunitisi nella Camera di Commercio per presentare il traguardo. Presenti, tra gli altri, Gabriele Calliari (presidente Federforeste), Tommaso Di Sante (presidente Coldiretti Marche), Armando Marconi (presidente Coldiretti Ascoli Fermo), Gino Sabatini (presidente Camera di Commercio), Antonio Brunori (segretario nazionale Pefc Italia) e Ascenzio Santini della Comunanza Agraria.

«Si tratta di uno straordinario risultato che può avere ripercussioni a livello occupazionale» la frase ricorrente. E’ stato sottolineato anche come, oltre a tutti gli aspetti riguardanti la PEFC, tale risultato può dare una spinta pure a livello turistico (soprattutto al turismo cosiddetto “verde”), per sconfiggere definitivamente quell’inesorabile spopolamento in atto già prima del sisma e a cui la tragedia sembra aver contribuito in maniera si spera non irrimediabile.

 

 

 


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