
 CHI PARCHEGGIA MALE È PERDUTO… FORSE – La nuova ordinanza punta l’attenzione della Polizia municipale sulla rimozione di biciclette – funzionanti – “rinvenute al di fuori delle rastrelliere, fissati agli arredi pubblici, ai pali della luce e della segnaletica, ai cartelli pubblicitari, monumenti, elementi di arredo urbano, fioriere, sostegni della segnaletica stradale, pali della pubblica illuminazione (ma “pali della luce” di prima non è lo stesso?, ndr), alberi, etc., che ostruiscano passaggi pedonali o ciclabili o impediscano la normale fruizione dei marciapiedi da parte dei cittadini”, si legge al punto 2 dell’ordinanza.
CHI PARCHEGGIA MALE È PERDUTO… FORSE – La nuova ordinanza punta l’attenzione della Polizia municipale sulla rimozione di biciclette – funzionanti – “rinvenute al di fuori delle rastrelliere, fissati agli arredi pubblici, ai pali della luce e della segnaletica, ai cartelli pubblicitari, monumenti, elementi di arredo urbano, fioriere, sostegni della segnaletica stradale, pali della pubblica illuminazione (ma “pali della luce” di prima non è lo stesso?, ndr), alberi, etc., che ostruiscano passaggi pedonali o ciclabili o impediscano la normale fruizione dei marciapiedi da parte dei cittadini”, si legge al punto 2 dell’ordinanza.  VORREI, MA NON POSSO! – Con l’ordinanza in mano siamo andati a fare un giro, piccolo piccolo, sul lungomare in un lunedì mattina. Giorno tranquillo, solo per vacanzieri. Il risultato della passeggiata è sconsolante poiché, in neanche un chilometro, di rastrelliere ne abbiamo contate una dozzina, ovvero 70 o 80 posti dove sistemare la bicicletta nel rispetto dell’ordinanza. Il resto è “arrangiatevi”! Ci sono quelli che vorrebbero stare in regola e appoggiano la due ruote proprio vicino alla rastrelliera; chi non ci pensa proprio e lega la sua – spesso in coppia con una da donna o piccola da ragazzo – al palo dell’illuminazione o all’alberello tenuto su da un paio di pali. Non manca chi preferisce la balaustra o l’ingresso del bagno, così risparmia qualche passo. Insomma, il solito parcheggio alla “dove trovo posto”. Non bello da vedere, ma non ci sono alternative,  rastrelliere.
VORREI, MA NON POSSO! – Con l’ordinanza in mano siamo andati a fare un giro, piccolo piccolo, sul lungomare in un lunedì mattina. Giorno tranquillo, solo per vacanzieri. Il risultato della passeggiata è sconsolante poiché, in neanche un chilometro, di rastrelliere ne abbiamo contate una dozzina, ovvero 70 o 80 posti dove sistemare la bicicletta nel rispetto dell’ordinanza. Il resto è “arrangiatevi”! Ci sono quelli che vorrebbero stare in regola e appoggiano la due ruote proprio vicino alla rastrelliera; chi non ci pensa proprio e lega la sua – spesso in coppia con una da donna o piccola da ragazzo – al palo dell’illuminazione o all’alberello tenuto su da un paio di pali. Non manca chi preferisce la balaustra o l’ingresso del bagno, così risparmia qualche passo. Insomma, il solito parcheggio alla “dove trovo posto”. Non bello da vedere, ma non ci sono alternative,  rastrelliere. QUELLI CHE… – Però, se da una parte ci sono quelli che vorrebbero o potrebbero parcheggiare “secondo ordinanza”, altri proprio se ne fregano. Chi mette la bici sì sulla rastrelliera, ma che sporge sul marciapiede; altri preferiscono legarla al centro del marciapiede, ma non secondo il senso di marcia, bensì di traverso; altri che scelgono di allinearne 3 o 4 – sempre sul marciapiede – per risparmiare sulla catena per legarle. Infine ecco i migliori: sempre su due ruote, ma col motore. Perché lasciare ciclomotore o moto sugli spazi tra strada e pista ciclabile, quando sotto un oleandro o una palma, a ridosso del marciapiede sta al fresco?
QUELLI CHE… – Però, se da una parte ci sono quelli che vorrebbero o potrebbero parcheggiare “secondo ordinanza”, altri proprio se ne fregano. Chi mette la bici sì sulla rastrelliera, ma che sporge sul marciapiede; altri preferiscono legarla al centro del marciapiede, ma non secondo il senso di marcia, bensì di traverso; altri che scelgono di allinearne 3 o 4 – sempre sul marciapiede – per risparmiare sulla catena per legarle. Infine ecco i migliori: sempre su due ruote, ma col motore. Perché lasciare ciclomotore o moto sugli spazi tra strada e pista ciclabile, quando sotto un oleandro o una palma, a ridosso del marciapiede sta al fresco?


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