Coro Ventidio Basso, ad agosto
ritorno al Rof accanto a Juan Diego Florez

ASCOLI - L'Associazione presieduta da Di Pietro continua la sua ascesa dopo la "promozione" del 2017 nell'olimpo della lirica internazionale. A Pesaro il maestro Farina utilizzerà 64 elementi. Per "Trovatore" e "Così fan tutte" spettacoli divulgativi "Opera light"
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di Franco De Marco

Per il secondo anno consecutivo il Coro Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, guidato dal maestro Giovanni Farina, partecipa al Rof (Rossini Opera Festival) di Pesaro confermandosi nell’olimpo della lirica internazionale. Una bella soddisfazione per l’associazione ascolana, guidata dal presidente Pietro Di Pietro e dal vice Alessio De Vecchis, che prosegue così il suo straordinario (e impensabile solo qualche anno fa)  percorso artistico, offrendo uno sbocco professionale a tanti giovani cantanti,  e nella promozione del capoluogo piceno. Passione, professionalità e capacità di leggere una missione culturale a 360 gradi fanno dell’associazione un caso ammirevole.

Questa mattina, nella sala De Carolis e Ferri dell’Arengo, presenti il sindaco Guido Castelli, la vice Donatella Ferretti e gli altri due assessori comunali Piersandra Dragoni e Massimiliano Brugni, è stata illustrata la nuova stagione del Coro che, dopo gli unanimi consensi ricevuti l’anno scorso da parte della critica più autorevole, l’11, 14, 17 e 20 agosto prenderà parte a Pesaro a “Ricciardo e Zoraide”, opera in cui è impegnato l’iconico tenore Juan Diego Florez, con un organico di 48 elementi, e il 13, 16, 19 e 22 agosto a “Il Barbiere di Siviglia” con un organico di 16 elementi (solo maschili).

Paola Izzi e Debora Senesi

Conclusa tale fatica l’associazione del presidente Pietro Di Pietro darà corso, e qui sta la sua capacità di guardare oltre, per il terzo anno consecutivo al Progetto Lirica per le Scuole per far conoscere ai giovani la lirica e formare il pubblico di domani (e anche di oggi). In tale progetto c’è anche una sfaccettatura non secondaria che è quella di cogliere l’occasione per collegare i libretti del” Trovatore” di Giuseppe Verdi e di “Così Fan tutte” di Wolfang Amadeus Mozart, nuove produzioni autunnali della Fondazione Rete Lirica delle Marche, a temi sociali come l’emarginazione (la zingara Azucena) e l’educazione sentimentale. In classe andranno anche la stessa Donatella Ferretti, insegnante di filosofia, e lo psicologo dell’Asur Daniele Luciani. Una novità assoluta. Per qualcuno si tratta di una forzatura. Ma noi pensiamo di no fermo restando, come fa notare Alessio De Vecchis, che “Così fan tutte” è un’opera che si fonda sull’infedeltà e su comportamenti libertini. Il Progetto Lirica per le Scuole è stato coordinato dal baritono ascolano Vittorio Vitelli e realizzato con gli allievi dell’Opera Studio del corso di canto, organizzato dall’associazione, che ha come docenti il soprano Iano Tamar e il tenore Cesare Catani anche loro presenti questa mattina. Vedrà coinvolte non solo le scuole ascolane ma anche quelle fermane (con la partecipazione del soprano Stefania Donzelli) grazie alla sensibilità, sottolineata da Pietro Di Pietro, del vice sindaco Francesco Trasatti. Oltre a “lezioni” tra gli studenti, visite guidate al teatro e alla “macchina” produttiva, sono previste anche, il 27 e il 29  settembre, e il 22 e 24 novembre,  nel Teatro Filarmonici, le rappresentazioni divulgative in versione Opera Light dei due titoli. Una aperta a tutti e una solo per studenti e docenti. Per il “Trovatore” sarà chiesta la possibilità di utilizzare i costumi della Quintana. Anteprima dell’anteprima.

«Nel progetto – fa notare Pietro Di Pietro – sono coinvolti le sezioni arti figurative, grafica e audiovisivo del Liceo artistico “Osvaldo Licini” e l’indirizzo moda dell’Ipsia “Giuseppe Sacconi”. L’iniziativa vale anche come alternanza scuola lavoro. L’anno scorso hanno partecipato 700 studenti. Quest’anno poco meno». Sul coro ascolano elogi convinti da parte di tutti gli amministratori comunali. «La cultura è l’anima e l’identità della città» dice Piersandra Dragoni. «Così si fa crescere la città e si formano i giovani» le fa eco Massimiliano Brugni. «Quello che conta – dice il sindaco Guido Castelli – sono le relazioni – e il Coro Teatro Ventidio Basso ha saputo farsi apprezzare e essere chiamato sia al Rof sia da altre istituzioni cone l’Opera di Roma». «L’anno scorso al Rof – confessa Pietro Di Pietro – quando ci siamo presentati al Rof c’era una certa diffidenza. Sentivamo gli occhi puntati su di noi. Poi sono arrivati i complimenti. In particolare ci hanno fatto piacere quelli del maestro Roberto Abbado». «Il Coro si è guadagnato subito una enorme credibilità. E la sua attività ha anche un grande valore formativo», sottolinea Donatella Ferretti. Paola Izzi, componente del Cda della Fondazione Rete Lirica delle Marche , mette in rilievo come la stessa Fondazione abbia subito valutato il progetto ascolano per le scuole come il principale e più completo. Significative le parole della giovane Debora Senesi, anche lei nell’organico per il Rof, del direttivo del Coro: «Io sono l’esempio vivente della crescita attraverso il Coro: ho cominciato 13 anni fa a 15 anni. La nostra formazione ha una media di 30 anni. Stiamo offrendo un’opportunità di lavoro a tanti».


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