di Federica Nardi
«La commissione Bilancio ci ha detto poco fa che la copertura finanziaria per la maggior parte degli emendamenti c’è. Chiediamo di riaprire il decreto per accogliere gli emendamenti migliorativi che i terremotati attendono». Così Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Camera, nel primo pomeriggio di martedì ha dato il via alla Camera alla discussione fiume che ha accompagnato la giornata clou per il decreto terremoto, quella che doveva vederne la conversione in legge. Ma la discussione sugli emendamenti, che non ha visto ulteriori interventi del Governo, ha esaurito tutto il pomeriggio. Si ricomincia oggi.
In mattinata una delegazione della rete di comitati Terremoto centro Italia è stata ricevuta da alcuni parlamentari di opposizione e maggioranza. I primi hanno concordato di chiedere in aula la riapertura del decreto alle modifiche. La risposta del Governo, rappresentata dal sottosegretario all’Economia Laura Castelli, è stata negativa, rimandando le questioni economiche alla Legge di bilancio. «Proprio perché abbiamo a cuore i terremotati vogliamo approvare il decreto», ha detto il relatore Tullio Patassini (Lega). La scadenza più impellente al momento riguarda l’Abruzzo. Nel testo in esame alla Camera infatti c’è un emendamento che proroga i termini per la restituzione degli sconti fiscali e contributivi del 60%, concessi alle imprese dell’area colpita dal sisma del 2009. Bruxelles li ha considerati aiuti di Stato illegittimi. Forte dell’emendamento il governo potrebbe avviare una negoziazione urgente in Europa sulla procedura di infrazione ma serve che il decreto sia in gazzetta il 22 luglio. «Ci sono emendamenti su cui abbiamo lavorato congiuntamente e che non avevano bisogno di copertura finanziaria. A noi interessa non chi fa le cose male cose che si fanno», ha detto il rappresentante del coordinamento di comitati, Francesco Pastorella. Gli emendamenti, già bocciati in Commissione speciale e con il parere negativo del governo, sono stati comunque discussi uno a uno e bocciati dalla maggioranza.
Lo scarto tra le aperture ricevute nei mesi scorsi e la realtà della discussione alla Camera lascia l’amaro in bocca ai comitati. «La nostra sensazione – dice Pastorella -, è che M5s e Lega non siano riuscite a concretizzare quel cambiamento, per il momento fermo alle parole». Anche se «apprezziamo la discontinuità coi governi precedenti per le cose buone approvate per le quali ci battiamo da 2 anni, a partire dalla cosiddetta “norma salva Peppina”, figlia di una proposta del settembre 2016. Non siamo però soddisfatti: c’è ancora molto da fare e continueremo la nostra lotta. Esponenti del governo ci hanno confidato che l’attuale decreto è blindato e che soltanto 3 dei 13 emendamenti da noi presentati verranno approvati in questa fase. Non verranno approvati neppure quelli che avrebbero rappresentato per noi un segnale di “buona volontà” e ascolto, ad esempio dare la priorità nelle assunzioni nei concorsi pubblici ai familiari di vittime del sisma o la riduzione del cratere sismico in base alla presenza di zone rosse. Provvedimento che avrebbe tra l’altro ottimizzato i costi consentendo di finanziare un emendamento a noi molto caro, come quello degli sgravi fiscali per le imprese che assumeranno terremotati. Ci aspettiamo venga modificata la struttura commissariale e ci aspettiamo, come comitati, un più ampio coinvolgimento nelle decisioni, come dichiarato dai due leader politici prima delle elezioni. Vogliamo essere noi a scrivere il nostro futuro, non vogliamo delegare a nessuno questa responsabilità. Ci teniamo a chiarire che non consegneremo la nostra protesta a nessuna delle forze all’opposizione. Non ci faremo reclutare da chi ha governato fino a pochi mesi fa, né da altri. Le nostre proposte sono più valide che mai – conclude Pastorella -, ci è stato assicurato che verranno approvate prima della prossima legge di Bilancio, quando saranno chiare anche le risorse a disposizione. Noi controlleremo costantemente, terremo d’occhio ogni singolo atto del governo e lo avvisiamo: siamo pronti a scendere in piazza in qualsiasi momento. Basta selfie. Prima fare, poi parlare».
Tra gli emendamenti bocciati anche quello per inserire i sindaci delle zone terremotate in cabina di regia commissariale, la proroga alla struttura commissariale, l’inserimento di un finanziamento per le pertinenze danneggiate di immobili invece illesi e anche la possibilità di accedere al Sisma bonus per migliorare la tenuta sismica delle strutture già oggetto di progetti di ricostruzione. Almeno su questo ultimo punto però, spiega il deputato dem Mario Morgoni, «il commissario Paola De Micheli ha già sentito l’Agenzia delle entrate e sta risolvendo la questione». Morgoni accusa il governo per la discussione fiume: «Il Governo in modo ipocrita non ha messo la fiducia e non ha consentito di emendare alcunché, strozzando il dibattito. Un fallimento totale. Un’altra proposta importante che è stata bocciata è l’emendamento che toglie il vincolo per i Comuni che vogliono acquisire immobili. Se uno immagina i nostri centri storici, quando il Comune deve fare il piano di recupero e magari c’è un rudere che non si sa più di chi è, come farà? Secondo me pregiudica la qualità della ricostruzione nelle zone di maggiore pregio e anche di fragilità del nostro territorio». Cosa intenda fare il Governo al posto della struttura commissariale (con il commissario in scadenza a settembre e la struttura a fine dicembre) non è chiaro. «Il problema è che non c’è alternativa alla struttura commissariale. E quella che c’è viene tenuta in una situazione di precarietà. C’è bisogno di uno spazio temporale medio-lungo anche per il consolidamento di competenze ed esperienze, proprio ora che la ricostruzione deve partire. Scherzano con il fuoco. Saremo pronti – conclude Morgoni -, a denunciare anche con una lelitazione forte il suo smantellamento. L’esigenza politica della propaganda non si può fare sulla pelle dei cittadini».
https://www.cronachepicene.it/2018/07/17/decreto-terremoto-seduta-sospesa-per-governo-assente-ad-inizio-seduta-la-critica-di-baldelli-video/53211/
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