Superate le 3mila pratiche, 840 i cantieri avviati e 33,8 milioni di contributi giù liquidati. Ricostruzione privata dopo il sisma: oggi in Regione si è fatto il punto sullo stato di avanzamento, sui contributi concessi, quelli erogati e il confronti con le altre regione colpite dal terremoto. Il focus è stato fatto dal presidentete Luca Ceriscioli insieme al direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Cesare Spuri, alla vicepresidente Anna Casini e all’assessore Fabrizio Cesetti. «Le Marche – ha spiegato il governatore – hanno già assegnato 128 milioni di contributi per la ricostruzione privata. Ad oggi sono state superate le 3000 pratiche complessive (3112), 840 i cantieri avviati, in termini di contributo 148 milioni di euro i fondi assegnati di cui oltre 33,8 liquidati. I soldi ci sono ma è necessario che le domande vengano presentate. I dati ci parlano di 38 mila e 600 cittadini potenziali che possono ancora presentare le domande al netto delle perimetrazioni. Sicuramente il tema delle difformità sta complicando questo percorso che tuttavia, rispetto ai dati delle altre Regioni, testimonia il lavoro che l’Ufficio della ricostruzione sta portando avanti. Un lavoro enorme perché enorme è la portata dei danni che i cittadini marchigiani hanno subito». Inoltre è stato aggiunto un altro servizio strategico al cittadino. «Oggi possiamo far vedere al cittadino a che punto è la sua pratica di ricostruzione in tempo reale attraverso il nuovo sistema Domus – ha aggiunto Ceriscioli -. L’utente può individuare lo stato in cui si trova la propria pratica, il soggetto che ha in carico il procedimento (istruttore Usr, comune, professionista, tecnico, conferenza dei servizi) e i tempi di pagamento. Il sistema mette in rete tutte le parti coinvolte nell’iter autorizzativo. Si possono trovare anche i recapiti degli istruttori dell’Ufficio speciale. Un impianto che semplifica l’azione di tutti i soggetti, pubblici e privati, e consente di monitorare i passaggi per la ricostruzione privata. Un vero servizio implementato dagli uffici regionali e che valorizza il ruolo dei Comuni per tracciare con chiarezza il percorso». «Il lavoro di maggiore intensità – ha aggiunto Spuri – è stato negli ultimi mesi quello di abbassare i tempi dell’istruttoria e aumentare la produttività. Dai rilievi sulla ricostruzione privata si evince un’interessante pendenza della curva su pratiche fatte rispetto alle altre regioni del cratere. Stiamo dando la priorità allo smaltimento delle pratiche che riguardano la prima casa, otto istruttori su dieci si dedicano a questo. Delle 38.000 pratiche molte riguardano aree perimetrate, sono infatti 17 i Comuni coinvolti da questo percorso».
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