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Licini, a 60 anni dalla morte
tante iniziative e la mostra di Isgrò

IL GRANDE OSVALDO verrà celebrato anche attraverso l'esposizione dell'artista siciliano presso la Casa museo di Monte Vidon Corrado, aperta fino al 4 novembre. Ad ottobre un convegno e l'uscita di un quaderno liciniano. Anche il Guggenheim pronto al tributo
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Daniela Simoni, Giuseppe Forti e Marco Bazzini

di Alessandro Giacopetti

Le “Lettere” di Emilio Isgrò compongono un percorso espositivo all’interno della cantina e del primo piano della Casa Museo Osvaldo Licini e nella sede del centro studi a Monte Vidon Corrado. In collaborazione con l’archivio Isgrò, l’esposizione è curata da Daniela Simoni e Marco Bazzini e sarà aperta fino al 4 novembre.

«Una mostra che apre gli appuntamenti per il sessantennale dalla scomparsa Licini, che sarà celebrato con respiro internazionale al museo Guggenheim a Venezia. -spiega Daniela Simoni, direttrice del Centro Studi Osvaldo Licini- Noi, dal canto nostro, quest’anno lavoriamo sul filone dell’arte contemporanea. Ospitare Emilio Isgrò significa rappresentare uno spaccato significativo dell’arte tra XX e XXI secolo. La mostra coglie una relazione tra la concezione dell’arte di Isgrò e quella di Licini, personaggi distanti nel tempo e nelle forme visive, ma uniti dall’idea di un’arte libera e svincolata da condizionamenti commerciali»
A curarla è anche Marco Bazzini, critico storico dell’arte, già direttore del centro arte contemporanea di Prato, dove nel 2008 ha curato la grande monografica su Isgrò. Ha curato anche quella a Palazzo Reale a Milano. «Ad ottobre uscirà un quaderno liciniano e ci sarà un convegno in occasione del 60esimo anno della scomparsa di Licini, che ricorre l’11 ottobre. -continua la Simoni- Durante l’estate e l’autunno la mostra si affiancherà a presentazione di libri e conferenze. Da settembre laboratori didattici nelle scuole e un approccio all’arte concettuale».
«La mostra mette insieme la grande poesia di Licini e l’ironia di Isgrò, immaginando un dialogo ipotetico visto che i due non si sono mai conosciuti, anche se Isgrò ha visto i suoi quadri. -esordisce Bazzini– Hanno una sensibilità comune verso l’arte che va vissuta a pieno nella vita e in tutta la giornata».
Al centro del percorso espositivo, nelle cantine della casa-museo, ci sono due degli ultimi lavori, due lettere: la “O” di Occidente e di pensiero Occidentale e la “L” di Libro, ma anche le due iniziali del nome e cognome di Osvaldo Licini.
Oltre alla mostra saranno visitabili anche la casa museo e il centro studi Osvaldo Licini.

 


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