di Maria Nerina Galiè
A Gerosa, il giorno dopo l’inaugurazione dell’idroscalo, l’ha cantata a tutti Cesare Rossi, ideatore e promotore dell’evento del 21 luglio che ha portato sulle sponde del lago oltre 4 mila persone: «Non facciamo in modo che di ieri rimangano solo cartacce e stanchezza come dopo una festa. Adesso è il momento di lavorare creando una squadra in grado di agganciare le possibilità di crescita economica ed occupazionale legate a questo progetto».
Opportunità «offerta su un piatto d’argento» dalla cooperazione con la vicina Croazia, rappresentata da Valentina Jakan, madrina del taglio del nastro del 21 luglio, venuta da Zara per consolidare i rapporti tra le due sponde della regione adriatico-ionica. «Porto dal lato croato la volontà di collaborare, favorendo le piccole comunità locali nello scambio commerciale, turistico ed enogastronomico d’eccellenza come il vostro territorio, così bello ed unico, può offrire».
Una zona dove può trovare soddisfazione l’avio-turista che «cerca qualità ed originalità», ha spiegato Giuseppe Venuti, responsabile della promozione turistica della Provincia di Bergamo e del portale VisitBergamo, forte della sua esperienza più che positiva sul Lago d’Iseo. Considerato la porta d’Europa, l’idroscalo lombardo è già legato a Gerosa da “Fly to Italy”, rete costituita lo scorso ottobre con un protocollo d’intesa tra Puglia, Marche e Lombardia e volto alla promozione del Rally d’Europa. «L’offerta spazia dagli alloggi di charme alla gita particolare declinata sui centri storici minori, che l’avio turista apprezza molto, avendo già conoscenza dei maggiori centri turistici grazie alla sua buona capacità di spesa, che è di 5 anche 10 volte superiore alla media del turista italiano».
E’ già fattiva la collaborazione con operatori del settore. Orazio Friggino, presidente dell’Aviazione turistica italiana con sede in Puglia, ha ricordato che in Italia ci sono 2.500 piloti e la risposta può essere ampia. Entusiasmo e soddisfazione da mantenere alti dunque senza però perdere di vista il principale obiettivo: «Dare un senso alla bellezze naturali con un disegno a carattere imprenditoriale che possa diversificare un economia basata al momento soltanto sull’industria ed il suo indotto», ha sentenziato Alvaro Cesaroni, sindaco di Comunanza. Continuerà ad essere schierato Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio di Ascoli, anche dopo la realizzazione della Camera unica regionale: «Oltre che per la promozione di prodotti inerenti il turismo, abbiamo anche manifestazioni d’interesse di aziende per la prototipizzazione e la manutenzione dei velivoli galleggianti».
A nessuno degli ospiti è sfuggita la bellezza del contesto e la natura incontaminata che ormai «non possono più essere agganciati ad un turismo spontaneo», ha precisato Alberto Antognozzi, indispensabile organizzatore e tecnico del bando per lo sviluppo delle aree interne che darà nuova vita al lago ed al suo circondario. Eppure a conclusione di un format organizzato al meglio, lo stesso consigliere provinciale ha dimostrato che l’arte dell’improvvisazione può tornare utile. Prima del convegno, era prevista la messa al lago. Il sacerdote titolare però ha avvisato di un contrattempo. Antognozzi non si è perso d’animo ed ha intercettato lungo la strada un potenziale sostituto, padre Emanuele D’Aniello che, dal convento di Montedinove, andava a celebrare in una chiesa vicina. Il religioso non si è tirato indietro, nemmeno quando ha capito di dover officiare su un tavolo di legno coperto da una tovaglia di carta, preziosi ostensori e calici sostituiti da un bicchiere da tavola e una ciotola da patatine, acqua in bottiglietta di plastica e vino bianco forniti dallo stand enogastronomico.
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