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Bellini e l’Ascoli, un addio
deludente: mai scattato
il feeling con squadra e tifosi

ASCOLI - Dopo la trionfale accoglienza è tornato in Canada senza neppure un saluto o un augurio. Ultimo atto le lettere al veleno del patron e della moglie Marisa
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L’ex maggiore azionista Francesco Bellini se ne è andato senza neppure un saluto alla città, alla squadra, alla tifoseria. Niente di tutto questo.

Marisa e Francesco Bellini nel giorno del trionfo

Ha lasciato Ascoli e l’Ascoli nel silenzio più totale, in un clima ben diverso da quello con il quale era stato trionfalmente accolto il 6 febbraio 2014 quando aveva acquistato l’Ascoli all’asta fallimentare iinsieme a quattro soci ascolani che che poi se ne sono andati un po’ alla volta.

Francesco Bellini e la moglie Marisa, accolta come first lady bianconera si sono congedati con due lettere al veleno indirizzate rispettivamentente a Comune e sindaco per lo stadio e alla titoseria per l’irriconoscenza manifestata nei confronti della dirigenza con cori e striscioni. Non è stato, insomma un bel saluto. E’ mancato perfino un reciproco scambio di auguri, seppure formale. Insomma, un deludente commiato. Dopo quattro anni e mezzo sotto la stessa bandiera era lecito e logico aspettarsi un saluto migliore.

Bru.Fer.


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