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La sfida alla patologia
dei corsi formativi Irifor

ASCOLI - Teatro, musica, ballo, tecnologia e manualità: concluse con successo le attività dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Il presidente Vittori: «La nostra è una partita che possiamo vincere lavorando con passione per raggiungere sempre nuovi traguardi»
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Dal teatro alla musica, dall’informatica alle attività manuali fino al ballo. Con l’obiettivo di offrire una vasta gamma di attività accessibili anche a chi ha seri problemi di vista. Si sono conclusi con un bilancio in attivo i corsi formativi proposti dall’Istituto per la formazione, la ricerca e la riabilitazione delle persone non vedenti presente da diversi anni all’interno della sezione Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti) delle province di Ascoli e Fermo. Una quarantina gli iscritti, età media 30 anni, in maggioranza donne, che per 7 mesi hanno affrontato spostamenti e dedicato impegno alle lezioni nel Centro polifunzionale Uici di Ascoli e a Fermo, nella Casa delle Associazioni.

«La nostra missione -spiega il presidente Uici Cristiano Vittori– è quella di avvicinare le persone ad attività sempre nuove che possano conquistare il loro interesse e aiutarle ad avere una maggiore fiducia in sé stesse e una maggiore autonomia. Partecipare a questi corsi significa affrontare viaggi e ore d’impegno, ma tutti gli sforzi sono sempre ripagati da risultati spesso insperati».
L’attività formativa musicale si è incentrata sul contatto con i diversi strumenti, sul concetto di ritmo e di conoscenza della musica popolare. Quella per le attività manuali espressive sulla lavorazione di das, argilla e creta con la realizzazione di oggetti, fiori e figure umane. Per la sezione informatica l’approccio con le nuove tecnologie degli smartphone ha riguardato la tattilità consapevole e mirata, la competenza nelle manovre fondamentali e l’apprendimento delle principali funzioni di settaggio e di gestione degli apparecchi per il loro utilizzo nelle necessità della vita quotidiana. Mentre le lezioni di ballo si sono svolte in collaborazione con la scuola “Tangoteca” di San Benedetto del Tronto e hanno consentito agli iscritti di imparare a muoversi, a seguire il ritmo, eseguendo le figure e tirando fuori la parte di sé meno conosciuta.
Partecipazione anche per il corso di teatro nel quale si è lavorato sull’affinamento del linguaggio, della capacità espressiva, della vocalità e della gestualità, sull’orientamento sulla scena e sulla realizzazione e messa in scena di una pièce teatrale: “Il ritorno di San Francesco” opera di Josè Saramago rivisitata in chiave ironica e proposta nel Chiostro del Polo culturale di Montefiore dell’Aso nell’ambito del cartellone delle manifestazioni estive. Il tutto per la regia di Melania Comuzzi, le musiche e le luci di Luigi Coccia della cooperativa “L’oro dentro”.
Tutti i corsi sono stati organizzati dall’Irifor, grazie al lavoro del consigliere Mirco Fava, mentre la sezione Uici si è fatta carico, attraverso la collaborazione dei volontari del Servizio civile e di altri operatori, del trasporto dei partecipanti, attività coordinata dalla consigliera Alessandra Comini.
«Per il prossimo anno -conclude Vittori- rinnoveremo sicuramente il programma formativo con quella che viviamo, insieme agli associati, come una sfida ai limiti imposti dalle nostre patologie: una sfida che tutti insieme possiamo vincere lavorando con impegno e passione per raggiungere, ogni giorno, nuovi traguardi».


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