È partita la prima fase del progetto “Offida Sicura”, che prevede l’installazione di 15 telecamere all’interno del centro storico. «Il terminale sarà collegato con le Forze dell’Ordine -spiega l’Assessore Davide Butteri- con lo scopo finale di assicurare una copertura totale della città e delle sue vie di accesso». Ad oggi le telecamere attive sono le seguenti: 3 in piazza del Popolo; 2 piazza Valorani; 2 piazza xx Settembre; 2 piazza Forlini;1 via Ciabattoni; 1 via Fabiani; 1 corso Serpente Aureo; 3 piazza della libertà e via Garibaldi. Un secondo step, che partirà dal 3 settembre, prevede la mappatura delle aree riguardanti Santa Maria della Rocca, Parco Pablo Neruda e via Valle.
L’impianto, autorizzato e approvato dalla Prefettura, si avvale di telecamere di contesto in Hd a 4 mega pixel, cablate in maniera diretta con acquisizione veloce di dati tramite cavo. «Le successive telecamere -spiega l’architetto Federico Paci dell’Ufficio tecnico- verranno collegate tramite wi-fi in modo da poter visionare tutto il perimetro. Solamente un responsabile potrà accedere alla custodia dei dati, che verranno sovrascritti dopo un certo numero di giorni. Tali criteri di sicurezza rispondono alla direttive del Ministero degli Interni». L’impianto di Offida è stato realizzato dall’Ascani Energy srl ed è modulare, pertanto implementabile.
Per il maresciallo Carlo Laera il progetto “Offida Sicura” è fondamentale per le attività preventive e come deterrente per chi vorrà commettere reati: «Nel caso di reati, comunque, individueremo più facilmente gli autori», dichiara. Soddisfatto del progetto anche il sindaco Valerio Lucciarini, secondo il quale una città come Offida, conosciuta per accoglienza e dinamicità e in costante crescita turistica, deve garantire un’adeguata sicurezza. «Gli strumenti di prevenzione servono a mettere sull’attenti chi ha brutti propositi, dagli schiamazzi notturni agli atti vandalici -aggiunge il primo cittadino- e ringrazio per questo l’Unione dei Comuni, che ha suddiviso tra tutti i Comuni della Vallata un contributo economico giunto appositamente dalla Regione Marche».
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