di Serena Reda
I Disoccupati piceni rivolgono un appello alle migliaia di cittadini senza lavoro. «Lamentarsi serve a ben poco – spiega il portavoce Luigino Pignoloni – occorre partecipare e far sentire la propria voce. Tutta la comunità – prosegue – deve assumersi le sue responsabilità». Occorre cioè, per i Disoccupati piceni, iniziare a pretendere. Esigere dai nuovi eletti al Parlamento gli interventi concreti finora assenti.
I “Disoccupati piceni” in un presidio a San Benedetto
Tra le numerose proposte avanzate dal gruppo ci sono anche il piano di sviluppo economico, la riduzione dell’orario di lavoro e l’erogazione di un ammortizzatore sociale. La copertura andrebbe garantita, in quest’ultimo caso, per tutto il periodo di disoccupazione con reddito e contributi per la pensione, come previsto, dall’Unione Europea.
Infine, per i disoccupati involontari residenti in territori terremotati e riconosciuti “aree di crisi industriale complesse”, la possibilità di richiedere l’Anticipo pensionistico, con almeno 30 anni di contributi versati. Ancora meglio, Sarebbe auspicabile un provvedimento come il cosiddetto “Scivolo pensionistico” per i disoccupati nelle aree di crisi.
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