di Gianluigi Canistro
Competizione, orgoglio e divertimento. No, non si sta parlando della Quintana, appuntamento fisso dell’estate ascolana, ma di un evento diverso, da segnare nell’agenda degli appassionati di sport e giochi popolari o, più semplicemente, di attività alternative per trascorrere le monotone giornate estive. I “Giochi dei Quartieri” di Castel di Lama, un misto tra gare sportive come calcio, basket e atletica leggera e competizioni più nostrane come “Chiappa la gallina” o il tiro alla fune a luglio non ci si può proprio lamentare, o meglio, non ci si potrebbe lamentare. Quest’anno infatti l’8ª edizione della manifestazione è stata annullata e, a più di un mese dalla sua teorica conclusione, ancora è polemica sulla mancata presenza dei giochi nell’estate lamense. Tante le domande e le critiche in merito alla sua organizzazione da parte del binomio Pro Loco-Comune. Domande alle quali ha provato a rispondere Cristiano Morichi, lamense doc e, ormai, ex capo quartiere di Chiarini (uno degli otto quartieri in gara) che operava dall’estate 2015 «quando la precedente Amministrazione Ruggeri in collaborazione con la Pro Loco – spiega Cristiano – ha voluto riesumare i vecchio Giochi dei Quartieri di Castel di Lama svoltisi alla fine degli anni Ottanta».
I dissidi sorti durante le elezioni svoltesi a giugno, oltre ai numerosi dubbi che già in tempi non sospetti erano stati oggetto di polemica (tra questi i costi dell’evento), hanno minato irreparabilmente l’instabile braccio di ferro delle parti in causa, finendo per escludere la manifestazione tra gli appuntamenti dell’estate lamense. «Il progetto Giochi dei Quartieri è molto positivo per il paese, perché consente ai cittadini di vivacizzare la loro estate, trarre giovamento dalle svariate attività proposte e socializzare» continua Morichi che poi aggiunge: «Credo che l’evento sia molto importante per tutto il paese a patto che venga ampiamente ritoccato ed affidato alla supervisione di persone competenti che diano un aiuto concreto alla loro organizzazione in termini di esperienza e responsabilità».
Nell’attesa di capire le future dinamiche della questione, Morichi consiglia: «Non bisogna pensare sempre e solo al proprio orticello, ma iniziare a remare tutti dalla stessa parte per il bene comune, per il bene del paese».
Gianluigi Canistro
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