Vincenzo Vivarini in sala stampa a fine partita
di Claudio Romanucci
Ripresa per il rotto della cuffia. Sotto il diluvio la zampata in mischia in area sotto la Sud di Brosco al 5° dei 7 minuti recupero ha evitato l’imbarazzo di una sconfitta che sarebbe stata un po’ immeritata. Poche le occasioni create dall’Ascoli contro un Cosenza ben organizzato. I neopromossi hanno messo il piglio giusto nel confronto e per poco non riescono ad uscire con i tre punti. La scongiurata caduta è stata accolta abbastanza positivamente anche dalla “piazza” in attesa di vedere un Ascoli migliore dopo gli innesti arrivati poco più di due settimane fa.
«Non è mio costume trovare scuse o lamentarmi di altri fattori ma con il campo in questo stato era difficile giocare, abbiamo anche avuto qualche problema nel controllo della palla – ha detto il tecnico bianconero Vincenzo Vivarini – ci ha rallentato il gioco e a volte anche la manovra in una gara, quella di stasera, dove noi dovevamo fare la partita. La prima volta che il Cosenza ha passato il centrocampo ci ha fatto gol. Non voglio trovare scuse, ci mancherebbe. Eravamo un po’ lenti nella manovra, gli attaccanti hanno bisogno di essere serviti bene, in questo momento ci più stare: dobbiamo trovare solidità di gioco. L’Ascoli deve abituarsi ad essere offensivo».
Poi una battuta su una domanda di un cronista: mister, in tribuna c’era Nesta a vederla: «Ah sì? Anche io ho visto la gara dei suoi».
Il navigato tecnico calabrese Piero Braglia mastica amaro: «Fa male non il pari ma come è stato preso, in mischia. Prima potevamo chiuderla in una occasione ma non ci siamo riusciti. I ritmi per entrambe le squadre sono quelli che sono, serve a tutti del tempo, soprattutto a noi che siamo neopromossi. Il campo? A Cosenza ce l’hanno rifare da capo»
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