Le foto, come sempre purtroppo in questi casi, parlano da sole. Materassi, giochi per bambini, sedie, elettrodomestici, mobilia varia, imballaggi, persino un bidone di plastica per i rifiuti; detta così sembra l’assortimento di un bazar ben fornito. In realtà, la fornitura ben ampia c’è, ma trattasi di…immondizia. O forse chi ha buttato la roba in via Piemonte pensava di allestire una bancarella benefica all’aria aperta per i meno abbienti. Tutto gratuito, prelievo (o deposito) notturno preferibile.
Fatto sta che dopo un timido inizio, ora l’attività “commerciale” sta assumendo proporzioni invidiabili, da vero business, coprendo metri quadrati su metri quadrati. Con un colpo d’occhio davvero “scenico”, soprattutto per i tanti che lì transitano per dirigersi giornalmente, tra gli altri, verso…indovinate dove? Ma sì, verso l’Ecocentro di via Monini.
Sembra un paradosso, invece è così. Forse, più che ironizzare su attività commerciali benefiche e prenderla a ridere, sarebbe davvero il caso di aprire una riflessione antropologica, ammesso che ne valga la pena, sul perché esistano persone che abbandonano abusivamente rifiuti del genere quando proprio a pochi metri c’è il sito cittadino deputato a farlo, tra l’altro in maniera gratuita ed efficiente. Misteri insondabili dell’essere (dis)umano.
Lu. Ca.
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