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Bossoli sui tetti e in giardino
Paura tra i residenti
di Piane di Morro

FOLIGNANO - L'apertura della stagione venatoria ha creato problemi nella zona Borgo degli Ulivi. «Svegliati all'alba, le munizioni cadevano sulle case, c'è chi si è barricato per la paura. Cacciatori su terreni privati sotto la distanza di sicurezza»
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La zona in cui stamattina c’è stata la battuta di caccia

di Luca Capponi 

«Siamo stati svegliati stamattina all’alba dal rumore degli spari, coi bossoli che cadevano sui tetti e sembravano arrivare da dentro casa. Invece si trattava di cacciatori alle prese con l’inizio della stagione venatoria. Tutti si sono affacciati per capire cosa stesse accadendo, c’è chi però non ce l’ha fatta e si è barricato in casa dalla paura».
Piane di Morro, frazione del Comune di Folignano, provincia di Ascoli. Anno domini 2018. E’ a queste latitudini, ma soprattutto in questo preciso momento storico, che gli uomini cercano di vincere la battaglia della sopravvivenza sparando a temibilissimi…uccellini. Una battaglia senza esclusione di colpi per, forse, capire che a vincere è solo l’idiozia. Il tutto ovviamente a pochi metri dalle abitazioni, in terreni (e parcheggi) che sono privati. Altra aggravante, stando alle testimonianze, è che tutto si è svolto probabilmente al di sotto dei 150 metri di distanza minima stabiliti dalla legge.
«La nostra zona, seppure periferica, si trova dentro il centro abitato e davanti alle nostre case c’è una piccola collina, nulla che crediamo giustifichi una battuta di caccia in piena regola» commentano alcune donne residenti della zona “Borgo degli ulivi”. «C’è chi ha ritrovato i bossoli anche in giardino e sullo scivolo dei garage, ma quello che più ci ha sconvolto è stata la maleducazione dei cacciatori, molti dei quali hanno risposto alle nostre urla di paura con aggressività poiché eravamo da sole, ma soprattutto senza smettere di sparare».
Solo dopo che tutto l’abitato si stava sollevando (c’è chi ha sentitogli spari anche a centinaia di metri di distanza) la situazione si è normalizzata. «La caccia chiude il 31 gennaio, inutile dire che siamo preoccupati anche per il futuro» concludono gli abitanti. Alcuni di loro, durante la travagliata mattinata, sembra abbiano messo al corrente del fatto sia la Polizia Provinciale che i Carabinieri.
Sull’utilità, al giorno d’oggi, di riempire di pallottole volatili di modestissime dimensioni (opporsi a questo, è bene sottolinearlo, non vuol dire essere contrari alla caccia) si potrebbe discutere per ore. Ma probabilmente sarebbe fiato sprecato.


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