Giornata storica per Montegallo:
dopo due anni fuori dall’isolamento
(Foto e Video)

RIAPERTURA nella fascia oraria 7-19 per la Provinciale 89 chiusa dopo il terremoto del 2016. Il territorio torna a rifiatare dopo un tira e molla estenuante e si riappropria del collegamento con Umbria e Lazio. Ora sotto con i lavori sul ponte Moie di Bisignano. Emozione tra i residenti che tre mesi fa minacciarono di bloccare la Salaria
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La strada provinciale 89 finalmente percorribile

di Luca Capponi 

Finalmente. E’ proprio il caso di dirlo, a distanza di due anni dal sisma. E dalla chiusura di un fondamentale tratto della strada provinciale 89 Valfluvione, che per lungo tempo ha tenuto tutto il territorio di Montegallo ai limiti dell’isolamento. Ebbene i tanto agognati lavori di ripristino, partiti qualche mese fa, sono ora giunti a una, seppur parziale, conclusione; il tratto che collega Balzo ad Arquata ed alla Salaria che va verso il Lazio, ma anche al valico di Forca di Presta e quindi all’Umbria, è stato riaperto stamane. Attenzione, però, perché per ora lo sarà solo nella fascia oraria 7-19. Quindi con chiusura notturna. Sono infatti ancora presenti sul tragitto un paio di semafori per il traffico alternato nei punti dove devono ancora essere posizionate le reti di protezione su un’arteria, va ricordato, rimasta chiusa per problemi di sicurezza.

La strada 89 è di nuovo “libera” dopo due anni

Adesso, la secondo fase prevede l’inizio dei lavori sul ponte Moie nella frazione di Bisignano, altro punto nevralgico della situazione rimasto transennato ma percorribile. Il totale degli stanziamenti messi in campo da Provincia e Anas è di 2 milioni di euro per far tornare la viabilità a quella che era prima de terremoto.
L’incubo dei residenti e dei tanti visitatori e amici di Montegallo e frazioni sta dunque lentamente scemando, almeno a livello di viabilità: c’è stato un momento, un paio di mesi fa, in cui la contemporanea chiusura di alcuni tratti di strada aveva reso davvero difficile raggiungere la zona, a meno che non si fosse in possesso di un…elicottero. I residenti, stremati, arrivarono a minacciare di bloccare la Salaria (la catena che bloccava il passaggio delle macchine è stata nel tempo tagliata più volte da mani ignote), prima di raccogliere una petizione da 600 firme inviate a prefetto e Ministero delle Infrastrutture. C’è dunque da ben comprendere se alcuni di loro, alla riapertura, hanno stappato una bottiglia e brindato dopo la riottenuta…libertà.

 


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