di Bruno Ferretti
Sono trascorsi esattamente 32 anni quando l’Ascoli fece “piangere” il Milan a San Siro rovinando anche l’esordio di Silvio Berlusconi come neo presidente rossonero (aveva acquistato il Milan il precedente 20 febbraio), alla sua prima di campionato da numero uno del club.
Protagonista di quell’exploit fu Massimo Barbuti, attaccante toscano dell’Ascoli che aveva una certa confidenza con il gol. Il Milan, ovviamente comandò la partita avendo valori tecnici superiori ma l’Ascoli, guidato da Aldo Sensibile (che in passato era stato vice allenatore) mise a segno il colpo vincente che superò il portiere Galli con un tiro a sorpresa da lontano ribaltando tutti i pronostici. Mentre Corti nel primo tempo e Pazzagli nel secondo, difesero eroicamente la porta.
«Il presidente Rozzi, felicissimo per quella formidabile vittoria, mi diede un premio personale di 8 milioni di vecchie lire. Tutti i giornali scrissero di me e del mio gol: ebbi una settimana di gloria – disse Barbuti – e dire che in quel campionato mi aveva richiesto l’Inter per fare la terza punta dietro Altobelli e Rummenigge, ma l’Ascoli volle confermarmi perché nella stagione precedente avevo realizzato 14 gol. Ma l’occasione migliore della carriera l’ho avuto a 20 anni quando fui richiesto dal Barcellona. Giocavo nello Spezia e vennero a vedermi dalla Spagna, inoltre mi fecero disputare un torneo a La Coruna».
Sono trascorsi 32 anni da quello storico gol di Barbuti che mise in ginocchio il Milan e gli oltre 60 mila tifosi presenti quel giorno a San Siro. Un gol e una vittoria che i tifosi dell’Ascoli non potranno mai dimenticare. Questa la formazione vincente bianconera: Corti (1’st Pazzagli), Destro, Benedetti, Iachini, Perrone, Dell’Oglio, Bonomi, Pusceddu, Barbuti, Brady, Trifunovic. Nel Milan allenato da Niels Liedholm c’era gente del calibro di Baresi, Maldini, Donadoni, Galli, Massaro e altri campioni.
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