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Dopo il sisma riparte l’export agroalimentare:
+10% nei primi sei mesi del 2018

ASCOLI - Soddisfatti i vertici provinciali della Coldiretti: «I dati confermano il valore delle aziende delle nostre province e che danno anche maggior soddisfazione se pensiamo a quanto ancora c’è da fare per tornare alla normalità dopo i danni subiti dal terremoto»
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Il fieno consegnato l’anno scorso dagli allevatori toscani ai colleghi colpito dal sisma

Quasi 40 milioni di euro. È il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari delle province di Ascoli e Fermo registrati nel primo semestre del 2018. Un segnale importante per tante aziende del territorio ancora oggi alle prese con la ricostruzione post sisma e che sostiene, con i suoi numeri, l’intero sistema regionale. Secondo i dati Istat rielaborati da Coldiretti il valore delle esportazioni nei settori dell’agricoltura, della pesca, della silvicoltura e del manifatturiero legato alla trasformazione dei prodotti (caseario, oli, carni e insaccati, eccetera) è aumentato del 9,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Segno che la qualità dei prodotti dell’agricoltura e della pesca delle nostre campagne piace e si fa conoscere sempre di più all’estero.

Armando Marconi

Ottime performance con Germania (+66%), Usa (+23%) e Russia (+148%). «Dati molto positivi – commenta il presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, Armando Marconi, con il direttore Alessandro Visotti – che confermano il valore delle aziende delle nostre province e che danno anche maggior soddisfazione se pensiamo a quanto ancora c’è da fare per tornare alla normalità dopo i danni subiti dal terremoto. Una strada lunga, molta della quale ancora da affrontare, ma che non ferma la volontà degli imprenditori agricoli di fare bene, di lavorare per la qualità che poi viene loro riconosciuta dai mercati».


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