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Buone pratiche di ecoturismo,
da Capo Verde
al parco dei Sibillini

UNA DELEGAZIONE composta da tre operatori turistici ha avuto modo di conoscere da vicino l'area protetta. Motore dell'iniziativa il progetto “Fata: Fuoco, Acqua, Terra, Aria” realizzato da Cospe Onlus nell’isola di Fogo
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Nei giorni scorsi una delegazione di operatori turistici proveniente da Capo Verde ha visitato il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nell’ambito del progetto di ecoturismo “FATA: Fuoco, Acqua, Terra, Aria” realizzato da Cospe onlus nell’isola di Fogo. Amandola, Fiastra, Macereto e Cessapalombo le tappe del breve tour tenutosi il 23 e 24 settembre scorsi; in particolare i tre ospiti, accompagnati da due volontari di Cospe Onlus, hanno avuto modo di conoscere alcune realtà ed aziende locali che sono riuscite a ripartire dopo il sisma, tra queste il Rifugio di Tribbio a Fiastra e le aziende agricole “Mulo” di Amandola e “Scolastici” di Pieve Torina.

Nel corso del tour, accompagnata da alcune guide del Parco, la delegazione ha effettuato anche un’escursione presso le Lame Rosse ed ha poi visitato il Giardino delle Farfalle di Cessapalombo e il Museo del Paesaggio di Amandola. Sono stati inoltre effettuati incontri, alla presenza dei rappresentanti del Parco, nei quali si è discusso di turismo responsabile e sostenibile con proposte e buone pratiche già avviate in luoghi ed esperienze prossime a quelle che si possono realizzare nel Parco Naturale dell’isola di Fogo.
«La due giorni ha stimolato una riflessione su come avviare una buona gestione di un’area protetta – spiega il direttore del Parco dei Sibillini, Carlo Bifulco. E’ per noi importante che le realtà straniere possano prendere come esempio le buone pratiche di gestione del territorio realizzate nel Parco dei Sibillini, soprattutto nel difficile percorso di ricostruzione post terremoto, in considerazione anche del fatto che l’isola di Fogo è soggetta a violente eruzioni di un vulcano attivo. Particolarmente importante – conclude Bifulco – è stata anche la visita ad alcune aziende agricole locali, dove è emerso il ruolo fondamentale che riveste un’area protetta per stimolare, promuovere e proteggere l’economia del territorio». Il progetto di ecoturismo, durato otto giorni, ha portato la delegazione a visitare anche il Parco regionale dei Colli Euganei e il Parco del Conero: uno scambio di conoscenze, competenze ed informazioni che sarà utile alla crescita del progetto al fine di creare sempre nuove sinergie tra i due contesti, quello italiano e quello capoverdiano.

 


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