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Al Teatro Ventidio Basso
il Giardino dei ciliegi
secondo Olivieri

ASCOLI - Sabato sera arriva al Massimo cittadino lo spettacolo messo dalla compagnia sambenedettese. Il regista: «Nelle comuni rappresentazioni della commedia il messaggio principale è l’effetto che i cambiamenti sociali hanno sulle persone. Io ho preferito privilegiarne un altro: l ‘attaccamento alla propria casa e i sentimenti che lo alimentano, che costituiscono il tema profondo di quest’opera teatrale»
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di Renato Pierantozzi

E’ in programma sabato 27 ottobre alle ore 21 al Teatro Ventidio Basso lo spettacolo teatrale “Il Giardino dei Ciliegi” di Anton Čechov con la regia di Eugenio Olivieri. Presentato dall’ Associazione Culturale “Profili Artistici” con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, lo spettacolo sarà interpretato dagli attori del corso avanzato dell’ Accademia di Teatro di San Benedetto, diretta dallo stesso Eugenio Olivieri. «Nelle comuni rappresentazioni della commedia -spiega Olivieri-, il messaggio principale è l’effetto che i cambiamenti sociali hanno sulle persone. Io ho preferito privilegiarne un altro: l ‘attaccamento alla propria casa e i sentimenti che lo alimentano, che costituiscono il tema profondo di quest’opera teatrale. Come è noto Čechov si ispirò ad una vicenda personale: la madre, sommersa dai debiti, fu costretta a vendere la casa dove Čechov era nato. Un’attenta lettura del testo, unita allo studio approfondito delle battute dei personaggi, che nel susseguirsi degli atti crescono e maturano, evidenzia quanto e perché ciascuno di questi sia legato al Giardino dei Ciliegi.
Questa analisi mostra quali sentimenti profondi si agitano nei personaggi: uno su tutti, perché non è l’unico ma il più importante, l’amore.  Tuttavia, il “vero tema” – ignoto ai più – è stato ciò che ha ispirato Čechov e che lui stesso confidò (soltanto dopo la prima del 1904) a Stanislavskij, suo amico e coetaneo, che fu il primo regista a mettere in scena l’opera.  Una confidenza -conclude il regista- di cui Stanislavskij mise a parte molti anni dopo i suoi allievi tra cui Maria Knebel che fu maestra di teatro di Vasiliev, continuatore della scuola di Stanislavskij, al quale detta confidenza è pervenuta. In quei momenti di vita Vasiliev è venuto a conoscenza di particolarità e segreti». I costumi di Beatrice Alessiani, le scene di Francesca Cocci Grifoni e le luci di Gaia Ferracuti creano l’atmosfera di una villa di fine ‘800, dove i personaggi vengono coinvolti dalle drammatiche vicende di una famiglia russa e cercano di contrastarne le avverse sorti. Con Emanuela Piersimoni, Davide Ripani, Smeralda Straccia, Giuseppe Plebani, Denise Pignotti, Nicolò Tomassini, Andrea Ballanti, Michele Petrocchi, Andres Rivera Garcia, Diletta De Simplicio, Valerio Silverii. L’assistente alla Regia: Angelica Marcucci; i costumi sono di Beatrice Alessiani, lcenografia: Francesca Cocci Grifoni. La lightdesigner è Gaia Ferracuti, la collaborazione scenografica è ad opera di Martina Tacchetti. Infine il parrucco è curato da Desy Andreozzi, mentre il service Audio/Luci di Andrea Verzulli. Eugenio Olivieri, dopo essersi diplomato alla Scuola di Teatro del Navile a Bologna (fondata da Lucio Dalla), frequenta il corso accademico triennale della Scuola del Piccolo Teatro di Milano, diretta da Luca Ronconi e fondata da Giorgio Strehler, diplomandosi con borsa di studio per meriti scolastici.  Durante l’ Accademia lavora con attori e registi quali lo stesso Luca Ronconi, Franca Nuti, Enrico D’Amato,Massimo De Francovich e Claudia Giannotti. Una volta diplomato, viene scritturato dal Piccolo Teatro di Milano per vari spettacoli in tournèe in tutta Italia, tra i quali “l’ Arlecchino Servitore di due Padroni” di Strehler, recitando a fianco dell’ attore Ferruccio Soleri e “Donna Rosita Nubile”, diretto da Lluís Pasqual, insieme all’ attrice Giulia Lazzarini.  In Inghilterra frequenta la London Film Academy e, selezionato, si diploma. Nello stesso tempo, a Londra, segue un corso di specializzazione per attori professionisti conclusosi con uno spettacolo al Sadler’s Wells Theatre recitato completamente in lingua. Viene poi selezionato per i famosi Masterclass del Theatre Royal Haymarket di Londra tenuti da Matthew MacFadyen, Timothy Hutton e Jennifer Gelfer. Tornato in Italia, a Cinecittà, partecipa su selezione al Masterclass del Maestro Anatolij Vassiliev, considerato uno dei leader della scena teatrale contemporanea e Direttore artistico della Scuola d’ Arti Drammatiche di Mosca. 

 


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