Il presidente Paolo D’Erasmo con i consiglieri provinciali e la vice presidente della Regione Anna Casini
di Renato Pierantozzi
Si chiude tra pochi giorni l’era di Paolo D’Erasmo alla guida della Provincia. «Un percorso bello e molto faticoso -dice il presidente- Nell’ottobre del 2014 ero stato l’unico candidato e mi sono chiesto: sono bravo o ho doti particolari. In tanti, forse, avevano dato questo Ente già per fallito». Proprio i “conti” sono stati in questi anni 4 anni “croce e delizia” del presidente che nel giorno della conferenza stampa di fine mandato tira fuori un documento inedito. E’ l’atto della Corte dei Conti che approva la rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario varato dalla Provincia nel 2016. «Il disavanzo -dice – è passato in quattro anni da 34 a 17 milioni di euro. L’atto della Corte dei Conti ci permette ora di liberare risorse per strade e scuole per cui abbiamo già investito per rifare 100km di strade oltre ai lavori negli istituti scolastici che adesso hanno tutte i certificati prevenzione incidenti. Un caso unico in Italia. Proprio sulle scuole abbiamo fatto le indagini di vulnerabilità sismica facendo partire i primi interventi (come al Classico Stabili). Di fronte a 11.000 studenti che vanno a scuola è immorale non sapere come stanno le scuole». Anche in tema di rifiuti e ambiente, il presidente rivendica il lavoro svolto. «La raccolta differenziata -afferma- che nel 2014 era ferma al 55,8% a causa del ritardo accumulato dal capoluogo piceno ora si appresta ad arrivare al 70% dopo che nel 2018 siamo arrivati al 66,4% superando l’obbligo di legge. Anche le quantità che ora vanno in discarica sono passate da 53mila a 35mila. Secondo me non servono mega discariche realizzate con i fondi dei cittadini per accogliere rifiuti provenienti anche da altre zone dove mettere rifiuti nelle buche e farceli rimanere per 30 anni. E’ meglio ragionare per ambiti coinvolgendo anche Fermo e Macerata». Tra i risultati rivendicati anche la nascita della stazione unica appaltante convenzionata anche con la Regione Marche. «Con Paolo e Luciano Agostini -dice Anna Casini- iniziammo il percorso per il riconoscimento dell’Area di crisi. D’Erasmo e i consiglieri hanno svolto un lavoro immane da volontari senza percepire un euro. Grazie alla passione e alla competenza è riuscito a mettere in salvo una Provincia che rischiava di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti». «Ci accusano di essere poltristi -aggiunge il consigliere provinciale Tonino Capriotti- ma invece siamo noi ad amministrare senza indennità al di là dei vanti che fanno i grillini». «Senza la manutenzione delle strade -afferma il consigliere Daniele Tonelli- il territorio non sarebbe stato accessibile ai residenti e ai turisti. Grazie ai fondi del terremoto abbiamo a disposizione 88 milioni di euro con cui l’Anas che è stato individuato soggetto attuatore farà gli interventi». «D’Erasmo -conclude l’ex consigliere Sergio Corradetti- ha preso una barca che stava affondando, anche a causa degli strascichi della divisione con Fermo, e l’ha rimessa in sesto». E il futuro di D’Erasmo? «Non abbandono l’impegno politico -risponde il presidente- Intanto dal 2 novembre torno al mio lavoro da geometra».
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