di Bruno Ferretti
Cercava la terza vittoria dopo quelle con Lecce e Carpi (sarebbe stata anche la prima fuori casa) e ha trovato invece la terza sconfitta dopo quelle di Perugia e Foggia. L’Ascoli a Livorno ha giocato al di sotto delle sue possibilità, lasciando i tre punti ai toscani, ultimi in classifica e mai vittoriosi in precedenza. È vero che la squadra di Vivarini ha creato, e sciupato, diverse occasioni per pareggiare (la più clamorosa a 4 minuti dalla fine quando il portiere Mazzoni ha intercettato il ravvicinato colpo di testa di Frattesi). Sarebbe stata parità, e nessuno avrebbe avuto da recriminare. Ma così non è stato, e i bianconeri sono usciti sconfitti dal “Picchi” dove avevamo vinto le ultime due volte.
Vivarini e il suo vice Monticciolo si consultano
Un risultato assai deludente per il Picchio che in un colpo solo ha consentito al Livorno di vincere e salvare la panchina di mister Lucarelli, molto vicino all’esonero nonostante gli striscioni e gli attestati di stima dei suoi tifosi. La sconfitta non è un dramma, ma certamente una brusca battuta d’arresto che frena le ambizioni dell’Ascoli. Uno stop che getta acqua sul fuoco ardente dei tifosi. Ma il turno infrasettimanale di martedì prossimo offre ai bianconeri l’occasione di un pronto riscatto, anche se l’avversario si chiama Verona, secondo in classifica, certamente fra le squadre più forti del campionato. Ancora out Ardemagni, la sua assenza a Livorno si è sentita più del solito viste le opache prestazioni di Ganz, Beretta, Rossetti e anche l’attesa di vedere in campo belga-congolese Ngombo.
Una possibile alternativa in attacco potrebbe essere l’avanzamento di Ninkovic, il bianconero di maggior pregio, con l’inserimento di Baldini dietro le punte. A Livorno sono stati in tanti a deludere le attese. Detto dell’attacco, in difesa si sono registrate troppe distrazioni. Nell’azione del gol-partita, ad esempio, Laverone si è fatto saltare sulla fascia da Fazzi che ha centrato per Raicevic. Quest’ultimo, dimenticato dai difensori, non ha perso l’occasione per realizzare il suo primo gol con la nuova maglia. E allora… testa bassa e pedalare: il Verona è dietro l’angolo.
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