Furia in strada per una manovra,
36enne pestato con calci e pugni

PORTO RECANATI – L’uomo aveva riportato fratture al volto e una prognosi di oltre 40 giorni. Sotto accusa sono finiti un 23enne e un 27enne che oggi hanno patteggiato davanti al gup del tribunale di Macerata
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L’avvocato Vanni Vecchioli

 

Lite per una manovra, 36enne pestato da due giovani che sono finiti sotto accusa per lesioni e oggi hanno patteggiato al gup del tribunale di Macerata. I fatti contestati risalgono al 15 maggio del 2016 ed erano avvenuti a Porto Recanati. Tutto era nato da una frenata improvvisa dell’auto su cui viaggiavano un 23enne di Catania, residente a Porto Recanati e un 27enne nato a Casale Monferrato, che vive a Osimo, e dalla lamentela del conducente della vettura che seguiva. Aveva detto ai due ragazzi che a causa di quella manovra aveva rischiato di tamponarli. Le cose erano degenerate e i due ragazzi, dice l’accusa, avevano aggredito il passeggero dell’altra auto, un 36enne che vive a Porto Recanati. Secondo l’accusa l’avrebbero colpito con calci e pugni continuando ad accanirsi anche quando questo era a terra sanguinante e uno di loro, il 23enne, avrebbe sferrato un pugno fortissimo alla nuca del 36enne. L’uomo a causa di quella aggressione, aveva riportato fratture al volto (era stato necessario un intervento chirurgico egli erano state applicate placche e viti in titanio) e riportato lesioni per oltre 40 giorni. Al 27enne, difeso dall’avvocato Vanni Vecchioli, veniva contestata anche l’accusa di minacce: avrebbe detto «a voi ci penserà mio zio, vi faccio ammazzare». Oggi ha patteggiato, davanti al gup Domenico Potetti, 1 anno e 4 mesi. Il 23enne ha invece patteggiato un anno e due mesi. Per entrambi pena sospesa.


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