Ascoli, la prima sconfitta in casa brucia
ma nulla è compromesso
Perucchini non convince, c’è Lanni

SERIE B - Resta la soddisfazione per la bella festa dei 120 anni dalla fondazione con quasi 9mila tifosi e la presenza di tanti ex, tra cui l'applauditissimo Mazzone. Il passo falso in casa rallenta la marcia ma non compromette la classifica. Portiere: un problema da risolvere. Dopo la sosta si va a Pescara
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di Bruno Ferretti

Era andato tutto bene. Quasi novemila tifosi in festa, applausi e cori per gli ex, la riproposizione delle canzoni dedicate nel corso degli anni all’Ascoli da parte dei gruppi che le hanno composte (Enzo Titta accompagnato dalla corale Cento Torri, Well’s Fargo e Nerkias). E stava andando bene anche in campo grazie al primo gol in bianconero del centravanti belga Ngombo, dopo 20 minuti, ben servito dal solito Ninkovic. Il clima al “Del Duca”, insomma, era festoso e i tifosi pregustavano la terza vittoria consecutiva e con essa un gran salto in classifica in zona playoff. Poi il vento è cambiato e l’Ascoli ha cominciato a sbandare. Il traguardo ora si allontana ma resta alla portata dell’Ascoli se saprà riprendersi -presto e bene- dalla prima sconfitta casalinga.

La spettacolare coreografia dei tifosi (foto Edo)

Il vantaggio della squadra di Vivarini è durato solo 7 minuti, fino a quando Bonazzoli ha battuto con un colpo di testa Perucchini, uscito a vuoto. Il Padova, rigenerato dal nuovo allenatore Foscarini -inizialmente timoroso- ha preso coraggio ribaltando il risultato a suo favore. La squadra veneta, che ha sempre vinto nelle ultime tre partite disputate ad Ascoli, nella ripresa ha posto il sigillo sulla vittoria con i gol di Capello (spettacolare colpo di testa in tuffo) e Mazzocco, rendendo inutile la seconda rete dell’Ascoli di Brosco, difensore con il vizio del gol e capocannoniere della squadra con 3 marcature.
Sparito il bel sole del pre-partita e dei primi 20 minuti, sul “Del Duca” si sono addensati cupi nuvoloni all’orizzonte. Un brutto presagio per l’Ascoli. Alla fine è rimasta solo la soddisfazione per la festa dei 120 anni ma la sconfitta con il Padova, sempre corsaro al “Del Duca”, ha raffreddato gli entusiasmi. Inutile negarlo.

Ngombo, autore del primo gol

Tornando alla partita l’Ascoli è stato certamente penalizzato dall’uscita di Troiano nell’intervallo (problema muscolare). Rimasta senza regista la squadra ha perso il filo del gioco offensivo. Aggiungiamoci anche gli errori del portiere Perucchini (ma siamo sicuri che sia migliore di Lanni lasciato anche stavolta in panchina?) e del centravanti Beretta il quale, solo davanti al portiere avversario Perisan (migliore in campo con 5 prodezze, ha portato i 3 punti al Padova). L’Ascoli, nonostante tutto, non meritava di perdere: un pareggio sarebbe stato più giusto. Pareggio che il Padova alla vigilia avrebbe sottoscritto. Ma il calcio è questo. Offre gioie e delusioni, giorni felici e altri tristi.
L’Ascoli con 15 punti resta a centro classifica e non deve abbattersi per questa inaspettata battuta d’arresto casalinga, piuttosto pensare alla prossima partita, a Pescara (24/25 novembre), dopo la sosta. La strada è ancora lunga.


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