Valentina Astolfi
di Luca Capponi
Una voce che graffia e una intensa ballata che scava in profondità. E così che l’ascolana Valentina Astolfi si è guadagnata l’accesso tra i 69 preselezionati per entrare nel lotto dei giovani finalisti del Festival di Sanremo. Non solo i La Rua, quindi, ma anche la bionda ugola 22enne con il bel brano “A volte” potrà guadagnarsi un posto nell’edizione 2019 griffata per la seconda volta Claudio Baglioni.
Fresca, spigliata, giovane e soprattutto talentuosa, Valentina racconta ciò che sta vivendo di bello e inaspettato: «Quando mi hanno chiamato mi trovavo in palestra e non pensavo assolutamente fosse per questo motivo, era una cosa a cui non stavo pensando più. Non mi sarei mai e poi mai aspettata una notizia del genere. Al telefono ho chiesto circa venti volte “ma è uno scherzo?”». E invece niente tiro mancino. Anzi, subito in riga per dare il meglio davanti alla commissione presieduta dallo stesso Baglioni. «I provini si terranno il 12 novembre a Roma. -continua- Sono molto emozionata e per me è e rimane un’esperienza. La sto vivendo molto tranquillamente. Essere tra i 69 su quasi 700 domande presentate rappresenta già un traguardo grandissimo. Cerco di viverla e godermela al massimo. Poco importa se ci saranno anche nomi che hanno già un background sicuramente importante e formativo. Essere più “popolare” sui social perché già si è fatta molta più esperienza non vuol dire nulla. La musica è verità, e quella deve venir fuori».
Una vita, la sua, sospesa tra lo studio e la sviscerata passione per la musica. Di cui “A volte” (ascoltabile sul sito di raiplay.it) rappresenta al meglio le più ardite sfumature. «È una ballata ma che ha dentro del forte. A volte le cose accadono, anche senza sapere perché, ma l’importante è rialzarsi sempre» prosegue. «Nella vita studio disegno industriale e ambientale ad Ascoli. Ho finito gli esami e sto cercando di preparare la tesi. Per me l’università è importante per non smettere di studiare e cercare di ampliare la cultura. Anche se poi riuscire a fare musica e studiare non è stato spesso facile. Per me la musica è stata sempre al primo piano. La musica è arte, il design è creatività». E si può ben dire, visto che nonostante la giovane età Valentina si è fatta apprezzare, tra le altre cose, vincendo la rassegna “Melodia italiana nei cinque continenti”” che si e svolta all’Expo di Milano 2015 e il “Bolognino d’Oro” 2016, senza contare l’accesso alle semifinali del Festival di Castrocaro 2014.
Claudio Baglioni
«Il mio primo ricordo musicale risale alle scuole medie, quando la mia insegnante mi fece cantare e notò che avevo una bella voce. -racconta Valentina- Mi iscrisse a un piccolo concorso di canto e arrivai seconda. Da lì iniziai il mio percorso. Non ho una famiglia di musicisti, né di cantanti. È stato un qualcosa che è nato da solo, spontaneo. Qualcosa che mi è nato da dentro. La musica è qualcosa di essenziale, spesso canto senza accorgermene. È necessità. È “devo cantare altrimenti mi sento male”. E poi, come ogni cosa, va coltivata con lezioni, approfondimenti, tanto ascolto, mettersi alla prova sempre, confrontarsi, essere oggettivi con se stessi, rimettersi in discussione. Però tutto ciò serve a crescere».
Già, gli ascolti. E qui la ragazza ha un idolo che svetta. «Tutti sanno (e non scherzo) -conclude- che fin da piccola ho amato e continuo ad amare Tiziano Ferro. Per lui è come se ci fosse stato un colpo di fulmine in musica dalla prima volta che lo ascoltai. Altri riferimenti importanti sono Elisa, Mia Martini, Cremonini, Beyoncé, Adele, Amy Winehouse, Coldplay: la musica con la quale sono cresciuta».
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