Medico condannato per la morte
della paziente: la Corte di Appello
ribalta la prima sentenza

Il 12 febbraio era stato condannato ad un anno e mezzo di carcere dal giudice Marco Bartoli del tribunale di Ascoli oltre al risarcimento danni. Ora la Corte di Appello di Ancona ha deciso di disporre una nuova perizia medico legale ritenuta di “assoluta necessità”. Si tratta del caso del chirurgo operante in una struttura privata sambenedettese condannato per omicidio colposo a seguito del decesso di una paziente avvenuto nel giugno del 2010. Alle parte civili erano stati assegnati risarcimenti provvisionali di 40mila e 75 mila euro ora sospesi dai giudici di Appello. La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 2 anni. La signora fu operata dal medico, difeso dall’avvocato Mauro Gionni, per la riduzione di una massa sull’addome (in gergo tecnico: laparocele permagno) ma, secondo l’accusa, qualcosa sotto ai ferri andò storto.

La corte di appello di ancona

In particolare viene contestata la decisione di procedere, dopo aver tentato un intervento in laparoscopia, tramite la tradizionale apertura (laparotomia). Tuttavia la paziente, già in partenza ad alto rischio di stress respiratorio, non era stata “preparata” adeguatamente a tale tipo di opzione. Inoltre al chirurgo viene contestato di aver svolto, contemporaneamente, sempre sulla stessa paziente, anche un altro intervento di riduzione del grasso in eccesso sull’addome con finalità esclusivamente estetiche e ritenuto controindicato viste le condizioni della donna. Dopo l’operazione la donna accusò gravi complicanze al punto di dover essere trasferita in rianimazione all’ospedale Mazzoni di Ascoli dove purtroppo a distanza di 40 giorni dal primo intervento morì. La nomina dei periti sarà disposta dai giudici di Appello, mentre la nuova udienza è stata fissata per il 10 dicembre.

La paziente morì dopo l’intervento, chirurgo condannato a un anno e sei mesi