I volontari della Zarepta al lavoro in cucina
di Franco De Marco
Anche ad Ascoli oggi è stata celebrata la “Giornata mondiale dei poveri” con un incontro conviviale all’interno della chiesa di Santa Maria Intervineas. Dopo la celebrazione eucaristica, in 150, tra persone che frequentano regolarmente la mensa Zarepta e altre che hanno sentito il bisogno di condividere questa iniziativa speciale di solidarietà umana, hanno partecipato al pranzo predisposto dai volontari di Zarepta. Guidati, per l’occasione, da collaudati chef come Cesidio Baligioni e Raniero Isopi. Sono stati offerti: antipasto di salumi e verdure, lasagne rosse tradizionali e verdi vegetariane, poi arrosto di maiale, vitello o tacchino con insalata, piccolo dolce e uva.
E’ stata una bella festa con i tavoli allestiti su un lato della chiesa. Se a Roma, nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha offerto un pranzo speciale per 3.000 non abbienti, ad Ascoli il pranzo è stato per 150 persone, ma ugualmente ricco di significato. Alla “Festa della Fraternità”, voluta da Diocesi, Pas e Comune, hanno presenziato tra gli altri il vescovo Giovanni D’Ercole, il sindaco Guido Castelli, la vice sindaco e assessore alle Politiche sociali Donatella Ferretti, il presidente del Pas (Polo Accoglienza e Solidarietà) Pino Felicetti e anche tanti giovani.
Il pranzo alla Zarepta
«Questa giornata – ha detto il vescovo Giovanni D’Ercole in un suo messaggio alla comunità – intende stimolare il primo luogo i credenti perché reagiscano alla cultura dello scarto e dello spreco facendo propria la cultura dell’incontro». L’invito è stato rivolto a tutti indipendentemente dall’appartenenza religiosa «perché si aprano – sono sempre parole del vescovo – alla condivisione con i poveri in ogni forma di solidarietà come segno concreto di fratellanza».
Il vescovo ha anche lanciato un appello preciso. «Ci sono tanti poveri, giovani e non giovani, – ha affermato – che non hanno casa. La mensa Zarepta offre loro da mangiare ma non sanno dove dormire. In attesa che si possa quanto prima dare inizio ai servizi del Pas, per il quale stiamo lavorando attivamente, lancio una richiesta a tutti: costituiamo un fondo alimentato dai nostri soldi per offrire, a chi non ha casa, un letto e un conforto fraterno. Si dice che deve pensarci la Caritas o i servizi sociali del Comune. E’ vero solo in parte – ha aggiunto – perché il Vangelo ci chiede di non delegare il nostro impegno a nessuno. Io metto il mio contributo personale e spero che sacerdoti, comunità parrocchiali e persone di buona volontà si uniscano in questo piccolo segno perché sia concreto il tema di questa giornata. Non amiamo a parole ma con i fatti».
A tavola anche il vescovo Giovanni D’Ercole
La preparazione del pranzo
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