Forza Italia accusa:
«Marche dimenticate dal governo»

ANCONA - Lo stato maggiore forzista spara a zero contro l'esecutivo gialloverde: «La Protezione civile ha stimato danni per 20 miliardi. Questo governo ne stanzia 360 milioni. Nulla, insomma, rispetto a un'emergenza che di certo non cesserà entro il 2019. Di questo passo servono 50 anni»
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Da sinistra Andrea Cangini, Marcello Fiori, Simone Baldelli e Jessica Marcozzi

«Le Marche non sono nell’agenda del Governo». E’ questa la critica mossa dai vertici regionali di Forza Italia al governo gialloverde nella conferenza stampa svoltasi nella sede anconetana degli azzurri alla presenza del vice capogruppo alla Camera, Simone Baldelli, il senatore Andrea Cangini, il commissario regionale Marcello Fiori e la capogruppo regionale Jessica Marcozzi. «E non c’è nemmeno il dramma del terremoto -accusa Fiori- Nelle decine e decine di articoli della manovra il sisma figura solo in due commi (3 e 4 dell’art.79) e contengono due proroghe: quella allo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2019 e quella sulla struttura commissariale al 31 dicembre 2020. La Protezione civile ha stimato danno per 20 miliardi. Questo governo ne stanzia 360 milioni. Nulla, insomma, rispetto a un’emergenza che di certo non cesserà entro il 2019. Di questo passo servono 50 anni. Grazie al presidente Antonio Tajani (che lunedì sarà all’hotel Royal di Lido di Fermo alle 17,30 per incontrare amministratori e eletti FI nelle Marche), l’Unione europea ha stanziato invece 1,2 miliardi per il sisma che insieme ai fondi strutturali possono arrivare a 2 miliardi. Ecco il paradosso: il Governo fa continuamente polemica con le istituzioni europee. Ma è proprio da queste che arrivano gli unici fondi per l’emergenza terremoto. Altro problema: nessuna certezza per un piano di investimenti di opere pubbliche. Solo 3,5 miliardi nel 2019 per tutti gli investimenti in Italia su una manovra di 37 miliardi. Con molte incomplete e carenze, nessuna certezza per le Marche. Una regione che ha subìto, da ultimo, danni da maltempo e mareggiate. E anche in questo caso nessuna misura. E continuano a rimandare la questione Bolkestein su cui noi siamo stati chiari: sdemanializzare le strutture balneari per passarle ai centro urbani di riferimento». Molto duro anche il senatore Cangini.

Marcello Fiori

«Questo governo ha già tradito le attese -accusa- anche dei suoi elettori. Creano ulteriore debito, sale lo Spread, quindi il costo del denaro. Ciò avrebbe un senso solo se si creasse sviluppo. Invece succede il contrario e crollano i posti di lavoro. Spacciano per Flat Tax una superficiale riduzione del regime forfettario per le partite Iva. In campagna elettorale parlavano di un reddito di cittadinanza da 17 miliardi. Ne dedicheranno solo 9 e andrà tutto a debito con il grosso dei pochi benefici per il solo sud Italia. Guarda caso il collegio di Di Maio è la Campania. E lì fanno anche il condono per Ischia. Sfidano continuamente l’Ue con ridicole sceneggiate presentando una manovra improponibile. E l’Ue cade nel tranello della provocazione dando loro il pretesto per creare un nemico. Così possono gettare fumo negli occhi degli italiani, almeno fino alle elezioni europee».

«Ho presentano un emendamento come primo firmatario per destinare 85 milioni di risparmi dell’ultimo anno della Camera ai terremotati -rincara Simone Baldelli- Dal 2016 la somma ammonta a 212 milioni. Questo grazie a Forza Italia. Ho presentato anche emendamenti per destinare il 5 x mille alle scuole e per l’automatismo del bonus sociale sulle bollette. Queste le mie, le nostre risposte al reddito di cittadinanza che è solo uno spreco di denaro pubblico. I conti pubblici e i risparmi degli italiani sono a rischio. Il rating negativo fa scappare i capitali. Prese di posizione forti nel confronti dell’Ue sono ammesse se si è la prima economia d’Europa. Noi siamo il primo debito pubblico. E il governo si contraddistingue solo per arroganza. Le norme sulla corruzione sono il frutto dei fantasmi del M5S che consegna a soggetti, magari anche ricattatori, tanti buoni amministratori. Ma questa bolla di consensi si sta rapidamente sgonfiando, pronta a implodere». Infine l’affondo del capogruppo regionale Jessica Marcozzi. «Arroganti e prepotenti -attacca- Hanno portato le Marche e l’Italia alla recessione. Assistiamo alla fuga di capitali, al crollo dei titoli di Stato, alle emergenze irrisolte del lavoro, della disoccupazione giovanile, della pressione economica, della crisi delle aziende. Il Pil è all’1,1% quando le stime di maggio parlavano di 1,4. Nel 2017 addirittura stimavano un 1,6. Le aziende sono in allarme e pagano anche una decelerazione dei consumi. Questo Governo non guarda i dati e sfida l’Ue. In Regione Fi e la Lega sono all’opposizione, critici. Ora  loro governano a livello nazionale e hanno dimenticato le Marche. Dal 2015 a oggi le persone che vanno a curarsi fuori regione sono raddoppiate. E con dati come quelli delle Marche sulla disoccupazione, la nostra sta sempre più diventando una regione del sud Italia. Lieve ripresa dell’occupazione? Sono contratti a termine».


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