Ascoli, carattere e orgoglio da vendere
A Pescara ha provato a vincere
anche in dieci
Decisivo il ritorno di Lanni fra i pali

SERIE B - All’Adriatico i bianconeri hanno subìto un dubbio rigore (poi parato) e poi sono rimasti in dieci negli ultimi 23 per il secondo giallo (esagerato) a D’Elia. Nonostante tutto, nel finale ha sfiorato la vittoria con Ninkovic. Ma determinante è stata la prestazione del portiere, migliore in campo, che ha salvato più volte il risultato. In crescita non solo Ardemagni ma tutta la squadra. Sabato al “Del Duca” contro lo Spezia senza D’Elia (squalificato), ma rientrerà Brosco. A Vivarini non mancano alternative in ogni ruolo
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Lanni si stende sulla sua destra e intercetta il calcio di rigore di Mancuso (foto facebook Ascoli Calcio)

di Bruno Ferretti

Il ritorno fra i pali di Lanni (protagonista assoluto della partita), la crescita di Ardemagni, la conferma positiva di diversi bianconeri come Laverone, Valentini, Addae, Frattesi e Cavion. Ecco gli elementi che hanno consentito all’Ascoli di pareggiare a Pescara contro la seconda in classifica. Un punto importante nel giorno in cui mancavano Brosco (squalificato), Troiano (problemi muscolari, ha giocato solo metà ripresa) e nella partita in cui Ninkovic, l’uomo di maggior talento, ha giocato al di sotto delle sue possibilità. Con 2.000 tifosi al seguito, per l’Ascoli è stato un pareggio meritato, un punto che potevano essere tre se Ninkovic nel finale avesse centrato la porta dopo aver saltato due avversari.

Ardemagni, spauracchio per la difesa del Pescara (foto facebook Ascoli Calcio)

Il Pescara di Pillon resta secondo con 23 punti alle spalle del Palermo capolista, mentre l’Ascoli – che ha già osservato il proprio turno di riposo – si conferma a metà classifica: la zona playoff è lì. All’Adriatico è emerso un dato molto importante: tra le due squadre non si è notata differenza, a conferma dell’equilibrio che regna in questo anomalo campionato a 19 squadre. Anche dopo l’espulsione di D’Elia per doppia ammonizione (ultimi 23 minuti bianconeri in dieci), anziché chiudersi a difendere il punto, l’Ascoli ha continuato a giocare la sua partita attaccando quando ne ha avuto la possibilità. E’ un segno molto positivo. Il segno che la squadra di Vivarini ha acquisito una mentalità offensiva e gioca sempre senza timore contro qualunque avversario e in qualunque condizione.

Una citazione particolare meritano indubbiamente i 2.000 tifosi bianconeri che hanno seguito con grande entusiasmo la squadra assiepati in curva sud. All’Adriatico hanno sostenuto il Picchio dall’inizio alla fine vincendo il derby del tifo pur essendo in trasferta e in numero assai ridotto rispetto agli oltre 9.000 spettatori totali. Un elogio a parte va certamente a Lanni che nel primo tempo ha parato il rigore a Mancuso (concesso con eccessiva generosità dall’arbitro romano Fourneau) e salvato più volte la propria porta. Dopo diverse partite trascorse in panchina, Lanni ha ripreso il suo posto da titolare scavalcando il collega Perucchini e dimostrando grande personalità. L’Ascoli, con tutto il rispetto per Perucchini, ha ritrovato il suo numero uno. Un recupero importante per il prosieguo del campionato. A cominciare dalla partita di sabato prossimo al “Del Duca” contro lo Spezia. Non ci sarà D’Elia (squalifica in arrivo), ma rientrerà Brosco, senza dimenticare che ci sono anche Kupisz, Quaranta e De Santis. A Vivarini le alternative non mancano davvero, in ogni reparto.

Un rigore contro, e poi in dieci Ascoli, punto d’oro a Pescara (1-1) Ardemagni gol e Lanni super

 

 


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