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L’uso del defibrillatore,
tanti volontari al corso
della Croce Rossa

CASTIGNANO - Organizzato dal locale comitato della Cri, si èò svolto a San Venanzo e ha visto la partecipazione di numerosi volontari anche dei Comuni limitrofi. Leonardo Gatti della Protezione civile di Rotella. «Siamo attrezzati e sempre pronti, auspichiamo un contributo maggiore da parte dell'Amministrazione»
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La dimostrazione di una volontaria Cri su un manichino

di Simone Corradetti

Si è svolto a San Venanzo di Castignano il corso BLSD della Croce Rossa per il corretto uso del defibrillatore in caso di arresto cardiaco. Numerosi i volontari della zona che hanno partecipato all’iniziativa sulle conoscenze teoriche e pratiche della rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce. L’istruttore Luigi Fioravanti ha spiegato che l’obiettivo principale della Croce Rossa italiana è quello “di salvare la vita delle persone in quei minuti preziosi in attesa dell’ambulanza e perciò è importante una buona conoscenza teorica, abilità psicomotoria e modalità comportamentale per un ottimo intervento in quei minuti fondamentali tra la vita e la morte”.

Tre le cause di morte cardiaca improvvisa: naturale, inattesa e rapida. Tenendo ovviamente conto che ciò colpisce un adulto su mille e circa sessantamila in Italia ogni anno. Le cause principali di un arresto cardiaco sono le aritmie, l’infarto miocardico acuto e arresto respiratorio. I sintomi che possono portare ad un attacco cardiaco sono: dolore al centro del torace, difficoltà di respirazione, senso di debolezza.

Va poi preso in considerazione il fatto che un’ambulanza impiega circa venti minuti per arrivare sul posto se ci si trova fuori dal centro abitato. Per questo, il primo soccorritore che si trova già sul posto deve mettercela tutta per ritardare il danno anossico cerebrale con la RCP di base, ovvero il massaggio cardiaco con ventilazione orale. E’ stato poi ribadito come sia«importantissimo avere a disposizione un defibrillatore nelle pubbliche piazze e nei luoghi aperti al pubblico tipo impianti sportivi, pubblici esercizi. Bisogna operare sempre in un ambiente sicuro – ha spiegato Fioravanti – senza mettere a repentaglio la vita delle altre persone iniziando a massaggiare la vittima con trenta compressioni sul torace e due ventilazioni». C’è stata anche una prova pratica durante la quale i volontari hanno esercitato determinate manovre sui manichini di un adulto e di un bambino. Tra i corsisti presenti anche i volontari dei Comuni limitrofi.

Leonardo Gatti della Protezione civile di Rotella

«Siamo un gruppo di circa venti persone – dice Leonardo Gatti, uno dei volontari della Protezione civile di Rotella – tutte pronte per qualsiasi evenienza, con l’obiettivo di dare un contributo con la massima determinazione, serietà e professionalità. I nostri mezzi sono attualmente limitati ed è per questo che auspichiamo un contributo maggiore da parte dell’Amministrazione comunale considerato che abbiamo una sede operativa in fase di crescita con computer e radiotrasmittenti. Ma bisognerà svilupparsi ulteriormente – ha concluso – per fronteggiare emergenze come le abbondanti nevicate ed altre calamità naturali».

La conclusione, insomma, è che i Comuni più piccoli hanno bisogno di investire sempre di più sui gruppi di volontariato per garantire l’efficienza dei servizi alla persona e a tutti i cittadini, soprattutto durante le emergenze.


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