di Gianluigi Canistro
«Lo conoscete già da tempo, è venuto insieme a Don Giacomo nel 2000, quando ancora non era sacerdote, perciò Don Paolo non è un nuovo parroco, ma da oggi sarà un parroco nuovo». Si apre così l’omelia del vescovo di Ascoli, Giovanni D’Ercole, per la celebrazione dell’inizio del ministero di don Paolo Sabatini, 38 anni, di Fabriano, nuovo sacerdote della parrocchia di Villa Sant’Antonio a Castel di Lama.
«Da oggi Don Paolo è il padre della vostra parrocchia» continua il vescovo, affermando la responsabilità che dovrà prendere il nuovo giovane sacerdote. Il vescovo svela anche un interessante aneddoto; sembra infatti che il giorno prima del rito per la consacrazione del nuovo ministero, Don Paolo abbia scritto al vescovo affermando di sentirsi emozionato come se stesse per sposarsi, ma per il vescovo Giovanni ciò è sembrato normale poiché, secondo lui, don Paolo: «Da oggi sposa la sua comunità, diventa lo sposo di questa parrocchia».
Dopo la lettura della bolla rituale di nomina e i ringraziamenti a don Giacomo Scialanca, 78 anni, ormai ex-sacerdote, per i suoi 18 anni di servizio presso la parrocchia di Villa Sant’Antonio, il vescovo ha quindi proceduto con la simbolica assegnazione dello scranno dal quale si è alzato per permettere a don Paolo di prendere ufficialmente il posto di parroco della comunità.
Il nuovo parroco ha quindi ringraziato il vescovo e promesso alla comunità di prodigarsi per il bene comune, come aveva finora fatto sotto il ministero di don Giacomo. Si è detto onorato dell’incarico ricevuto spiegando come la richiesta del vescovo fosse arrivata già da un mese; infatti l’1 novembre il vescovo lo aveva convocato per chiedergli di diventare il nuovo parroco e lui aveva subito risposto di sì, accingendosi immediatamente alla sistemazione della sua nuova casa di parroco. L’1 dicembre è stato insignito dell’incarico di sacerdote di Villa Sant’Antonio, rito celebrato quest’oggi e seguito da una grande festa dove i fedeli della comunità hanno potuto approfittare di un lauto rinfresco per mangiare in compagnia di don Paolo, condividendo il primo momento di comunione con il nuovo parroco.
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