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La mano tesa al Veneto in difficoltà
arriva dai Monti Sibillini

IL GESTO nobile è della comunità di Montemonaco, che il 20 dicembre organizzerà una cena benefica a favore delle popolazioni colpite dall'alluvione. Il sindaco Corbelli: «Dopo il terremoto la Protezione civile veneta non ci ha lasciato un attimo, ora tocca a noi aiutare. Daremo loro la cittadinanza onoraria, così come a Croce Rossa e Carabinieri»
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di Maria Nerina Galiè 

Montemonaco non dimentica. Non dimentica il terremoto, la paura e subito dopo la certezza di aver perso tutto in un attimo. Non dimentica la neve che intrappola in casa mentre le scosse fanno tremare le mura. Non dimenticherà la fatica della ricostruzione che troppo lentamente sta ricucendo le ferite di cui rimarranno profonde cicatrici nei pochi abitanti rimasti. Ma soprattutto non dimenticherà mai chi non si è risparmiato per fornire ogni sorta di aiuto nel momento del bisogno. Ed ora Montemonaco con i suoi cittadini vuole ricambiare.

Corbelli e Bottacin, gli ultimi due da sinistra, nella frazione di Isola San Biagio

Il maltempo poco più di un mese fa ha flagellato diversi Comuni del Veneto, la cui Protezione Civile, con l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin in testa, è stata preziosa nella gestione dell’emergenza nel paese ai piedi della Sibilla fino ad “adottarlo” simbolicamente. Solidarietà per solidarietà, l’amministrazione comunale di Montemonaco, la Proloco ed i ristoratori del posto organizzeranno una cena, il prossimo 20 dicembre, il cui ricavato andrà interamente alle popolazioni venete colpite dai catastrofici eventi atmosferici. Il prezzo è di 25 euro a persona e le attività coinvolte sono l’azienda agricola “Collina”, “Bar Zocchi”, “Gastronomia Barelli”, l’hotel “Monti Azzurri”, il “Forno di Lellè”, “Corona Carni”, “Il Piccolo Ranch”, “Il Tiglio in Vita”, “La Cittadella”, “La Locanda della Trota”, “La Scampagnata”, “La Taverna della Montagna” e “La Tavernetta”. Parteciperà all’iniziativa anche la cantina “Velenosi” che offrirà i vini.
«Sono tante le manifestazioni di solidarietà che in queste settimane si stanno esprimendo a favore dei paesi e delle popolazioni colpite dal maltempo – scrive Bottacin nella sua pagina Facebook – e tra queste anche quella del Comune di Montemonaco nelle Marche che per la sua storia, merita una citazione particolare. La cittadina marchigiana, come mi conferma il sindaco Corbelli con il quale abbiamo ogni tanto occasione di sentirci, si sta piano piano riprendendo, ma non ha ancora finito la sua ricostruzione, per la quale ci vorranno anni. Tuttavia, nonostante debba continuare a pensare alle proprie problematiche, i suoi cittadini hanno deciso di trovare il tempo per allestire una bella manifestazione per cercare di raccogliere fondi per il nostro Veneto. Un piccolo esempio di solidarietà – conclude l’assessore veneto – ma che rappresenta al meglio come l’unione umana sia più forte di ogni sventura».
«Dopo il terremoto -ricorda Onorato Corbelli, sindaco di Montemonaco- la Protezione civile della Regione Veneto non ci ha lasciato per un attimo. Squadre di soccorso si sono alternare settimanalmente dal 2 novembre 2016 fino a 11 febbraio 2017. I volontari hanno offerto ogni genere di supporto. Dalla realizzazione del primo campo di accoglienza, all’assistenza nella struttura di Casa Gioiosa. Durante la nevicata di gennaio 2017 -continua- ho inviato un messaggio a Bottacin, con il quale è nata una vera amicizia. Nel giro di pochissimo ci ha inviato una fresa messa a nostra disposizione dal sindaco del Comune di Rocca Pietore (Belluno, ndr), che adesso invece è stato uno dei paesi più danneggiati dal maltempo. Daremo la cittadinanza onoraria alla Protezione Civile del Veneto – annuncia infine il primo cittadino – così pure alla Croce Rossa e all’Arma dei Carabinieri».


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