Carnevale tutto l’anno
con la novità del calendario

ASCOLI - Primizia assoluta a cura del direttivo dell'Associazione che è già pronta per l'appuntamento del 2019 (dal 28 febbraio al 5 marzo). In vendita all'ufficio informazioni della sala dei Mercatori a Palazzo Arengo. Le fotografie sono state tratte dallo storico archivio di Sandro Riga
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L’Associazione “Il Carnevale di Ascoli” ha presentato il calendario 2019 che sarà messo in vendita nell’ufficio informazioni della sala dei Mercatori (pianoterra Palazzo Arengo) al costo di 10 euro. Poi anche in altri posti. E’ una novità assoluta, voluta dal direttivo che è compotso da sedici persone: nove membri, tre revisori, altrettanti probiviri e il consigliere comunale Alessandro Bono delegato dal sindaco Castelli. Il calendario è bello e originale, come originale – anzi unico al mondo, come tengono a ricordare i membri dell’Associazione – è il Carnevale di Ascoli che ha già preparato il manifesto per l’edizione 2019 che si svolgerà da giovedì 28 febbraio a martedì 5 marzo con il consueto slogan “Una città in maschera ti aspetta!”.

Per la realizzazione del calendario si sono rivelate preziose le foto dello sterminato archivio fotografico di Sandro Riga. «Immagini che ci riportano al neorealismo, sembrano scene tratte da un film di Antonioni o di De Sica» dice Flavia Cenciarini, membro del direttivo, che ha curato il restyling delle foto e l’impaginazione della copertina e delle dodici facciate dei mesi. L’unico “spicchio” a colori compare solo in copertina. Per il resto immagini in bianco e nero che colgono particolari immortalati dall’obiettivo del maestro Riga.

A fare gli onori di casa ci pensa Marco Olori, presidente dell’Associazione “Il Carnevale di Ascoli. Presente anche il sindaco Guido Castelli il quale, dopo aver posato con una “mascherina”, ha sottolineato l’importanza di «un calendario che coinvolge gli ascolani nel Carnevale anche lontano dal periodo canonico». Le foto sono bellissime, ma è curioso come le dodici che accompagnano i mesi siano state tratte soltanto dalle edizioni del 1967 (4 foto) e del 1969 (8 foto). «Il Carnevale è una terapia che fa bene, e per questo va frequentato» la battuta finale di Flavia Cenciarini che ha illustrato le foto e il loro significato.


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