Da sinistra Claudio Voltattorni, Grazia Rita Occhiochiuso e Mauro Gionni
di Renato Pierantozzi
Con le toghe indosso per le vie del centro storico per distribuire alla cittadinanza i volantini con cui spiegare i motivi dell’astensione dalle cause nelle giornate del 17 e 18 dicembre. E’ stata questa la protesta messa in atto dal presidente della Camera Penale, Mauro Gionni supportato dai colleghi Grazia Rita Occhiochiuso e Claudio Voltattorni. «L’astensione dei penalisti -dice Gionni- si fonda su questa assurda proposta di legge che blocca la prescrizione al primo grado di giudizio. E’ assurda perché i tempi della prescrizione sono già lunghi e quindi è una violazioone della logica e del principio costituzionale della ragionevole durata del processo. Per far durare meno un processo lo si rende più lungi. Vogliamo processi brevi per gli imputati e per le vittime. Adesso c’è il rischio che i processi dureranno una vita intera». «Penso che il governo voglia andare avanti -aggiunge Gionni- Anche se mi sembra una proposta spot poiché si vuole partire dal 2020 senza essere retroattiva e quindi varrà solo per i reati commessi dopo. Quindi l’attuazione avverrà solo tra 5,6,7 anni. In realtà è per motivi politici e non legata all’aspetto tecnico per far vedere ai Cinque Stelle che fanno qualche riforma e non è solo Salvini il “padrone” del governo. Dal punto vista pratico i cittadini saranno imputati per una vita intera. Già Orlando (l’ex ministro della giustizia, ndr) l’aveva allungata di altri tre anni tra il primo e secondo grado e la Cassazione oltre ai tempi già lunghissimi già previsti. E’ il caso che i cittadini sappiano che i processi per la durata delle indagini preliminari quando gli avvocati non fanno niente. Ogni volta che un avvocato chiede un rinvio la prescrizione si sospende. Noi non facciamo nulla per far prescrivere i reati. Un cittadino già assolto in primo grado rischia di rimanere sotto processo per altri 20 anni in attesa dell’Appello. Se c’è oggi un motivo -conclude Gionni- per fare i processi brevi è proprio la garanzia della prescrizione. Anche la magistratura più attenta se ne sta accorgendo. Noi scioperiamo per i diritti di tutti e non per i nostri interessi. Bisogna risolvere in altro modo i problemi. I processi si prescrivono perché mancano magistrati e agenti di polizia giudiziaria»
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