Comunali, la sfida
dell’ex sindaco Piero Celani:
torna in corsa con una lista civica

ASCOLI - Il centrodestra non decide e l'attuale consigliere regionale, già primo cittadino dal 1999 al 2009, rompe gli indugi. L’operazione non è ancora definita ma sono in corso contatti. Pur senza rinnegare Forza Italia, correrà senza simboli di partito. Tanti gli interrogativi ancora da sciogliere nel centrodestra
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di Franco De Marco

C’è il primo candidato sindaco, anche se non ufficializzato, per le elezioni comunali del 2019. Chi è? Non un nome nuovo, per la verità, per il suo passato e presente, ma un nome che circola da tempo come possibile concorrente per la poltrona di primo cittadino. Di sicuro uno con solidissima esperienza amministrativa e politica. Molto radicato in città. Si tratta di Piero Celani, classe 1951, ingegnere civile, ex sindaco di Ascoli per 10 anni, dal 1999 al 2009, ex presidente della Provincia dal 2009 al 20014 ed attuale consigliere regionale eletto nel 2014 con oltre 4.000 preferenze. Uno che quando è sceso in campo ha sempre vinto, per intenderci. E che cerca la rivincita rispetto a quando, a pochi mesi dalla scadenza del suo mandato, nel 2009, fu sfiduciato in aula dalla sua stessa maggioranza.

Piero Celani prossimo alla candidatura

Piero Celani ha rotto gli indugi e lancia la sua sfida personale. Anche se la teorica coalizione classica di centrodestra, quella tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia più civiche varie, non dovesse coagularsi e convergere sul suo nome, lui, pur senza rinnegare Forza Italia, alla quale aderì sin dalla nascita, correrà con una lista civica senza marchio di partito. Il consigliere regionale, dopo aver ben studiato la situazione, sta tessendo la sua rete. Il grosso veramente sembra fatto. I partiti di riferimento non decidono? Decide lui. Parte naturalmente dal suo zoccolo duro, voti personali stimati in almeno 5.000 voti, più quelli che gli porteranno altri aderenti al suo progetto, personalità ben radicate elettoralmente e con esperienze amministrative anche in corso, più quello che sarà.

Di fronte ad un quadro elettorale frastagliato al massimo, Piero Celani da Marino del Tronto conta di poter aggregare un largo elettorato e di vincere la sfida. Si rivolge, come detto, all’elettorato moderato che sta nella pancia di Ascoli. Elettorato di centrodestra. Ma lui, proveniente dalla Democrazia Cristiana prima di aderire a Forza Italia, guarda probabilmente anche al centrosinistra – che appare in enorme difficoltà e che magari potrebbe vedere meglio lui piuttosto che un candidato di destra estrema, leghista o grillino che sia – dove pensa di attingere in particolare a quella frangia di ex Popolari poi confluiti tra i Ds e ora sparpagliati e alla ricerca di un riferimento. Non crede negli exploit del Movimento 5 Stelle o della Lega alle comunali. E può contare sul fatto che come consigliere regionale dovrebbe eventualmente dimettersi solo una volta eletto.

Guido Castelli

L’operazione, naturalmente, non è ancora definita. Sono in corso contatti. Ma, come detto, il dado è tratto. Anche sulla base di una considerazione comune un po’ in tutti gli schieramenti di una volta: una lista civica, senza colore, potrebbe far meglio breccia nell’elettorato, soprattutto quello dormiente o spaesato, di una coalizione organica. Fino ad oggi, però, le consultazioni in corso, tra le forze della possibile coalizione di centrodestra, non hanno portato  a risultati concreti. In tanti, dal presidente del Consiglio comunale Marco Fioravanti (Fdi), agli assessori comunali Luigi Lattanzi, Donatella Ferretti, Giovanni Silvestri o Massimiliano Brugni e Alessandro Filiaggi, sembrano avere velleità. Di figure nuove, nel centrodestra, almeno sino a questo momento, non sembrano emergere. E se ci sono non hanno serbatoi elettorali. Il quadro politico potrebbe cambiare nelle prossime settimane, questo sì, ma Piero Celani, comunque vada, una lista civica con lui candidato sindaco, benedetta, anche se solo benedetta da Forza Italia, è intenzionato a presentarla.

Gli interrogativi da sciogliere sono comunque tanti. Quale sarà, ad esempio, la posizione della Lega di Andrea Antonini reduce dal successo delle politiche di marzo? Da sola?  Con un’alleanza risicata rischia il flop. L’altra grande incognita riguarda il sindaco uscente Guido Castelli, dopo 10 anni di certo detentore di una fetta di elettorato proprio, da sempre, sin dalla sua prima elezione, non in sintonia, anzi in contrapposizione (ricordate la pratica per il polo universitario?) con Piero Celani. Che atteggiamento avrà difronte alla discesa in campo del consigliere regionale proveniente dal suo stesso partito (Fi)? Mai dire mai in politica però. Il sindaco in carica, che ha saputo conquistarsi una caratura nazionale con le tante apparizioni televisive e con l’attività nell’Anci, viene dato in corsa per l’Europa e soprattutto per la presidenza della Regione nel 2010. Quindi ha bisogno di un largo consenso. La partita elettorale è iniziata.


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