Il vescovo di San Benedetto, monsignor Carlo Bresciani
di Marco Braccetti
«Il Natale rischia di essere sepolto dal profano, dal consumismo e dagli sprechi!». Passata la festa, resta il monito lanciato dal vescovo Carlo Bresciani (pastore della diocesi di San Benedetto-Ripatransone-Montalto) nel corso della solenne messa del 25 dicembre. «Il Natale – ha detto il monsignore – nel tempo si è arricchito di tradizioni celebrative, non solo religiose, ma anche profane e rischia sempre più di essere sepolto da queste ultime, dunque di non essere più capito nella sua realtà. Rischia di diventare una festa secolare misurata sulla quantità di consumi e di autentici sprechi, sulla quantità di luci per le strade e nei negozi e non sull’opera di Dio per noi». Un vero e propri richiamo al senso più vero della festa natalizia, lanciato dal vescovo che, in questi giorni, è impegnato in una serie di importanti riti.
Il prossimo nella sua agenda è fissato per le ore 18 di lunedì 31 dicembre: santa messa e canto del Te Deum presso la cattedrale Santa Maria della Marina. L’indomani, primo giorno del 2019, alle ore 11,30, messa presso la parrocchia di S. Maria Assunta, a Montalto; per poi rientrare in cattedrale dove, alle ore 18, Bresciani presiederà una funzione solenne, con la consegna del messaggio del Santo Padre per la Giornata mondiale della Pace. Per il giorno dell’Epifania, domenica 6 gennaio 2018, il momento clou è previsto alle ore 18, sempre nella basilica della Marina, con l’inizio della messa solenne.
Tornando ai concetti snocciolati durante la funzione natalizia, il vescovo Carlo ha chiarito: «Non sono preoccupato per quello che altri fanno, né voglio lasciarmi prendere da una facile critica, ma è certo che da cristiani non dobbiamo lasciarci coinvolgere da logiche celebrative che di fatto ci ruberebbero il Natale e con esso anche quel Dio che vogliamo celebrare. Non mi disturba affatto che si faccia festa anche nelle strade, anzi, fino a un certo punto ne godo con tutti voi: non siamo solo spirito e la festa è anche festa del corpo. Vorrei però che il mistero di Dio, il mistero del Natale, non venga offuscato nella nostra mente e che essa resti vigile, non distratta e soddisfatta più dall’esteriorità e dall’opulenza che dall’esperienza dell’amore di Dio in Gesù che incontriamo nel Natale».
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