Quattro anni di reclusione e 40.000 euro di multa. E’ la pena che il giudice del tribunale di Ascoli, Barbara Caponetti, ha comminato al giovane albanese (D.K.) arrestato dalla Guardia di Finanza tra il 1 e il 2 settembre 2017 alla foce del fiume Tronto quando furono ritrovati, in mare e sulla spiaggia, 112 colli di marijuana appena sbarcati per un totale di oltre due tonnellate. Il pm Mara Flaiani aveva chiesto una pena di 6 anni e una sanzione di 60.000 euro. La difesa, rappresentata dagli avvocati Paolo Cognini e Christian Schicchi, fino all’ultimo ha sostenuto l’estraneità dell’albanese arrestato dai finanzieri mentre era a bordo di un furgone dove non è stata trovata la droga, ma solo le taniche di benzina destinate presumibilmente a rifornire la nave dei trafficanti. Anche su quest’ultima circostanza, tuttavia, la difesa ha sostenuto che l’imbarcazione in realtà non era priva di carburante visto che poi è sfuggita all’inseguimento delle lance della Finanza e della Guardia Costiera. L’altro imputato, il napoletano Andrea Reccia, invece è stato rinviato a giudizio sarà processato con rito ordinario dopo che la richiesta di rito abbreviato condizionato all’ascolto di 15 testimoni non è stato accolto dal giudice. La prima udienza si terrà il 27 febbraio sempre ad Ascoli.
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