Susi Galanti, anima ascolana in Bricofer
Così il marketing bianconero
ha cambiato passo

SERIE B - Originaria di Porta Romana, fa anche parte del Cda. Tante iniziative in pochi mesi, dallo store alle iniziative sociali e culturali fino al prossimo salto nel web: «Partnership, sponsorizzazioni e merchandising rendono più competitiva la società. Lavoreremo sul "Del Duca" per creare nuove opportunità»
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Roberta Pulcinelli responsabile del personale del Gruppo Bricofer, Susi Galanti responsabile del marketing del Gruppo Bricofer e dell’Ascoli Calcio, il direttore sportivo Antonio Tesoro, l’allenatore Vincenzo Vivarini, il club manager Francesco Lillo

di Claudio Romanucci

Il marketing dell’Ascoli ha un motore che “gira”. Quello della nuova società vede una vocazione al fare, con iniziative e programmi mirati alla tifoseria bianconera e al coinvolgimento del territorio. Alla guida del settore c’è l’ascolana del gruppo Bricofer, Susi Galanti. Ascolana, originaria del quartiere di Porta Romana, è stata voluta dal patron Massimo Pulcinelli nel nuovo Cda dell’Ascoli. Attualmente divide il suo impegno tra la sede bianconera di corso Vittorio Emanuele e la Capitale.

Ressa all’Ascoli Store il giorno dell’inaugurazione (Foto Edo)

Va dato atto alla società di aver recuperato tempo perso. In meno di cinque mesi si è rapidamente passati al rinnovo del brand, nuovi rapporti con partner, l’organizzazione di eventi specifici, l’adesione a campagne sociali, il lancio di prodotti “marchiati”, e l’apertura di uno Store in centro. Si ritiene soddisfatta del lavoro finora svolto?

«Le attività che abbiamo programmato stanno procedendo, sono ancora molte le cose da fare e da mettere a punto ma c’è lo spirito giusto e l’impegno di tutta la società per fare bene. Voglio ricordare che molte delle iniziative che ha citato, sono state realizzate anche grazie al grande contributo e lavoro della tifoseria e degli sponsor, a dimostrazione che quando tutte le componenti lavorano uniti e in squadra raggiungere risultati diventa più facile».

Quali differenze sostanziali tra fare marketing in Bricofer e in una società sportiva?

«Non trovo differenze sostanziali, mi metto nella condizione di guardare con gli occhi del cliente in modo da avere la sua stessa percezione di valore. Nella società sportiva i clienti sono i tifosi, i partner e sponsor, tutto il tessuto economico sociale che ruota intorno all’Ascoli Calcio. Si deve lavorare per creare valore per ognuno di loro, magari gli strumenti possono essere diversi ma l’obiettivo è lo stesso. Di sostanziale invece c’è la passione sportiva, la forte carica emotiva che sta dietro a valori spesso intangibili e irrazionali ma che rende tutto più entusiasmante».

Susi Galanti con Massimo e Roberta Pulcinelli

In occasione del 120° anniversario del Club, avete anticipato la prossima apertura di uno Store online: quando è previsto il debutto nel web?

«Stiamo mettendo a punto le ultime cose proprio in questi giorni e testando il portale, sono ottimista e contiamo di poterlo rilasciare a brevissimo. Sarebbe un altro passo nel processo di sviluppo e diffusione del brand Ascoli calcio iniziato con la gestione diretta del merchandising della società. Il salto nel web ci sta aprendo la strada anche a nuove collaborazioni che spero contribuiranno a far superare all’Ascoli calcio i confini territoriali».

Quali sono i vostri prossimi obiettivi di marketing?

«Sicuramente lavorare sul Del Duca come struttura ricettiva per sperimentare nuove opportunità per gli sponsor creando spazi che diventino dei contenitori di eventi e attività rivolte alle aziende in ottica di sviluppo del proprio business, ma anche rafforzare la vicinanza ai tifosi e dei tifosi attraverso delle iniziative che vadano oltre l’evento partita».

Quanto è importante oggi l’apporto di ricavi extra sportivi nel calcio?

«Le società di calcio sono ormai gestite come aziende a tutti gli effetti e quindi la loro virtuosità dipende anche dalla capacità di diversificare le fonti di finanziamento. Attività commerciali come partnership, sponsorizzazioni e merchandising stanno assumendo sempre più importanza, e non solo nel professionismo, per potenziare e rendere più competitiva la società nella parte sportiva ma anche nelle strutture».

Recentemente si è parlato del recupero del rapporto con i “feudi” del tifo bianconero, soprattutto in Abruzzo e nel Maceratese. Intendete proseguire su questa strada?

«Credo sia normale lavorare per riportare e creare un consenso sempre più diffuso in tutta la regione, e non solo, intorno ad una società che è erede di una tradizione storica e veicolo di immagine e di opportunità per tutte le Marche e il territorio circostante per poter ambire a creare un futuro degno del passato».


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