False fideiussioni per truffare clienti in cerca di investimenti per comprare immobili: due indagati e 700 polizze messe sotto chiave. È l’esito dell’indagine portata avanti dal nucleo di polizia economica fFinanziaria della Guardia di Finanza che ha eseguito un sequestro patrimoniale di circa 250.000 euro appartenenti ai due indagati, di cui uno ascolano. La Procura di Ancona ipotizza, tra gli altri, il reato di esercizio abusivo dell’attività di agente in attività finanziaria e di mediatore creditizio. L’operazione trae origine da accertamenti avvenuti a seguito di denunce presentate da alcuni acquirenti di unità immobiliari, i quali non hanno potuto contare sulla tutela rappresentata dalle polizze fideiussorie, che i costruttori sono per legge obbligati a stipulare a garanzia, in caso di default dell’impresa, dei pagamenti effettuati dai compratori. Questi ultimi si sono ritrovati ad aver versato consistenti somme di denaro a fronte di lavori mai portati a compimento, non potendo tuttavia beneficiare di alcuna “copertura”, in quanto le indagini hanno portato alla luce un vero e proprio giro di affari incentrato sulla commercializzazione di polizze fideiussorie che si sono rivelate “carta straccia”.
In particolare, un broker di Ascoli, in concorso con un ex direttore di banca residente ad Ancona, procacciava potenziali clienti (imprese edili) a favore di società – prive delle autorizzazioni previste dalla Banca d’Italia per il rilascio di fideiussioni – le quali emettevano le relative polizze a garanzia di somme versate per l’acquisto di immobili in fase di realizzazione a fronte di premi sensibilmente inferiori rispetto a quelli di mercato. I due indagati, a loro volta, non erano in possesso delle abilitazioni necessarie all’esercizio dell’attività di intermediazione finanziaria previste dal “testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia”. L’attività ha consentito il sequestro di circa 700 polizze fideiussorie, rinvenute nel corso di una perquisizione domiciliare a carico di uno dei due indagati, risultate prive di qualsivoglia valore ed emesse da società non abilitate, per un “capitale garantito” pari a oltre 166 milioni di euro, a fronte di un totale di premi incassati ammontante a quasi 900 mila euro. Le provvigioni incassate dalla coppia di indagati ammontano a 250.000 euro: sono i soldi sequestrati dalle Fiamme Gialle.
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