Brosco e Laverone a fine gara
di Claudio Romanucci
Mancata l’ennesima prova di maturità, la quarta stagionale. Brosco, oggi capitano al posto di Troiano, crede che qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto. «Abbiamo sbagliato le cose che avevamo preparato prima della gara – dice – . Se non mettiamo tanti palloni è difficile fare gol. Il terzo credo fosse una palla trattenuta. A parte questo venerdì a Lecce mettiamoci l’elmetto, dobbiamo cercare di fare un punto o si rischia una figuraccia».
Laverone, destinato alla squalifica dopo il giallo odierno, ha storto un po’ il naso su alcune decisioni arbitrali. Marini, va detto, ha complessivamente diretto positivamente l’incontro. «Sul terzo gol l’avversario presente nella nostra area di rigore aveva la palla tra i piedi, era fallo. Ci siamo fermati perché non si poteva giocare. L’obiettivo dell’Ascoli è la salvezza, vedremo poi se siamo bravi a raggiungerlo presto. Sul rigore dell’1-0 è arrivato Dragomir in corsa, mi è sembrato di aver toccato la palla, devo rivedere l’intervento in tv».
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