Renato Campanini,
tifoso speciale dell’Ascoli:
«Sempre nel mio cuore»

CALCIO - Il capocannoniere bianconero di tutti i tempi, che vive a Pieve di Cento (Bologna), segue la squadra in cui, con Costantino Rozzi presidente e Carlo Mazzone allenatore, realizzò 76 gol portandola dalla C ai fasti della A. Suo lo storico primo gol nella massima serie
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Renato Campanini e Carlo Mazzone, due vecchi amici

di Bruno Ferretti

Il principe dei goleador bianconeri, Renato Campanini, ha da poco tagliato il prestigioso traguardo degli 80 anni nella sua Pieve di Cento (Bologna) circondato dall’affetto dei figli Gianmaria e Leopoldo, dei nipoti e gli altri congiunti. Campanini è stato e rimane un simbolo dell’Ascoli Calcio che con i suoi gol (76 record assoluto) negli anni Settanta salì dalla Serie C alla Serie A trasformando in realtà il sogno di un’intera città. Suo il primo gol dell’Ascoli nel massimo campionato (Napoli-Ascoli 3-1) al debutto, suo anche il primo al “Del Duca” in Ascoli-Torino 1-1 sette giorni dopo.

Campanini era il capitano della squadra del presidente Cosantino Rozzi e dell’allenatore Carlo Mazzone. Al termine del campionato 1975-1976, dopo 5 anni indimenticabili, “faccia da gol” (come lo chiamavano affettuosamente i tifosi bianconeri) lasciò Ascoli per chiudere la carriera nella Centese. Renato, nonostante qualche problema di salute, continua a seguire da lontano il suo Ascoli con simpatia. L’ultima volta è tornato due anni fa, festeggiato dai tifosi di ieri e quelli di oggi ai quali sono state raccontate le sue gesta calcistiche. «Vi seguo sempre, l’Ascoli è nel mio cuore, spero vado per il meglio, in bocca al lupo» dice colui che è stato e continuerà ad essere un mito bianconero.


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