Ricostruzione, dati shock:
solo 106 pratiche ad Arquata

ASCOLI - A due anni e mezzo dal primo sisma finanziati 52 interventi per 10,6 milioni, di cui oltre 6 per due aziende locali. Da ricostruire integralmente ci sono il centro storico e le frazioni Pescara del Tronto,Pretare, Piedilama, Vezzano, Tufo e Capodacqua
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Pescara del Tronto (Foto Andrea Vagnoni)

di Renato Pierantozzi

Centosei pratiche presentate, di cui 52 finanziate per un importo complessivo di 10.779.458 euro. Sono i dati ufficiali, estrapolati dalla banca dati dell’Ufficio speciale ricostruzione ed aggiornati al 25 gennaio scorso, relativi al Comune di Arquata del Tronto, di fatto distrutto dal sisma iniziato il 24 agosto 2016 e proseguito poi ad ottobre e gennaio solo per citare le scosse più forti e devastanti. Un paese e le sue frazioni quasi completamente distrutti, ma che con questi ritmi rischiano di risorgere tra decenni. Senza poi dimenticare che su 10,7 milioni di euro stanziati, oltre il 60% (6,4 milioni) è stato destinato per la ripartenza (fondamentale) di due importanti aziende locali (come Filotei per 833.518 euro) e la Unimer (5,6 milioni). Per il resto si è in attesa del varo dei piani di perimetrazioni per cui a gennaio era scattato l’allarme del presidente della Provincia, Sergio Fabiani, in merito alla mancanza del decreto necessario per avviare le progettazioni per un importo di 600.000 euro circa. Ad Arquata ci sono da perimetrare oltre al capoluogo anche Pescara del Tronto, Pretare, Piedilama, Vezzano, Tufo e Capodacqua.

(1-continua)


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