Si chiude dopo 21 anni e mezzo, con un accordo transattivo firmato dai familiari e un risarcimento complessivo di 589.047 euro, la vicenda della morte del piccolo Amos Guzzini. Nel 2015 il Comune di Offagna era stato condannato in primo grado dal Tribunale civile di Ancona a risarcire in solido 2 milioni di euro ai genitori e alle due sorelle del bambino caduto nel giugno del 1997 in un dirupo mal segnalato di via Martin Luther King sotto gli occhi della sorellina Ambra e morto a soli 8 anni dopo 4 giorni di agonia in ospedale. Un maxi risarcimento per metà sospeso dalla Corte d’Appello, ma reso esecutivo come provvisionale per 1.098.820 euro e considerato credito privilegiato dopo il dissesto finanziario dichiarato per il Comune di Offagna nel 2016. Il crac finanziario dell’ente locale, impossibilitato a pagare i danni, ha cambiato lo scenario. In attesa di conoscere la sentenza d’appello, trattenuta in decisione dai giudici, nelle scorse settimane le parti hanno dialogato sull’opportunità di valutare l’ultima offerta del commissario liquidatore Agostino Soloperto che ha predisposto un piano pluriennale di estinzione delle passività del Comune, avvalendosi di una procedura semplificata prevista dal Testo unico delle Autonomie locali. Anche alla famiglia Guzzini è stato proposto un accordo transattivo sui debiti da pagare, fissato al 54% del dovuto (la provvisionale). Prima del default, nel 2015 l’ex sindaco Stefano Gatto (poi dimesso) aveva offerto ai parenti del bimbo 950.000 euro da saldare in 10 anni per cancellare anche l’appello civile. Proposta rigettata che ora è stata rimodulata al ribasso, secondo quanto prevede la legge.
Nel dettaglio il Comune di Offagna liquiderà 151,064 euro e 116.329 euro alle sorelle di Amos, rispettivamente a Ambra e Noemi Guzzini, 181.246 euro alla mamma del piccolo, Maria Cristina Lucarelli, il resto, 140.406 euro, al padre del bambino, Sandro Guzzini. Tutti i familiari, in tempi differenti, hanno accettato la transazione a saldo e stralcio, a tacitazione di ogni diritto e pretesa nei confronti del Comune di Offagna.
«E’ stato un modo ragionevole di chiudere questa dolorosa vicenda. Da un punto di vista numerico le cifre sono sicuramente esigue perchè la vita di un bambino non ha prezzo – spiega l’avvocato Stefano Maria Benvenuti Gostoli che ha tutelato gli interessi di Noemi Guzzini – ma da una valutazione complessiva, nel breve periodo era difficile ipotizzare una somma tanto grande da giustificare il perdurare di questo calvario. In questo caso è subentrato l’aspetto umano e la sorella di Amos aveva espresso un forte desiderio di chiudere questa storia. Un desiderio che non ho ostacolato, considerata la situazione».
«Dopo oltre 20 anni dalla morte di Amos Guzzini si può chiudere definitivamente questa vicenda che ha lasciato una ferita aperta per tutto questo tempo nei suoi familiari nella comunità di Offagna – commenta il sindaco Ezio Capitani – Grande soddisfazione viene espressa dalla giunta a nome di tutta l’amministrazione comunale per una lunghissima vertenza legale per il risarcimento che si chiude senza attendere la sentenza di secondo grado con un accordo tra il Comune e gli eredi di Amos Guzzini. Un accordo fortemente caldeggiato che riteniamo dignitoso per tutti e per il quale si ringraziano tutti i familiari del piccolo Amos, i legali ed il commissario liquidatore Agostino Soloperto per l’equilibrio e il senso di responsabilità con cui ha condotto la trattativa».
Il credito vantato dalla famiglia Guzzini rappresentava circa il 50% del passivo che il Comune di Offagna è tenuto ancora saldare. «Per chiudere definitivamente la procedura del dissesto restano ancora diversi creditori ordinari da liquidare – conferma il sindaco – rispetto ai quali il nostro auspicio è che anche essi accettano la proposta del liquidatore il quale entro i prossimi mesi invierà le proposte transattive Anche se le conseguenze economiche e finanziarie di questa storia continueranno comunque a pesare ancora per diversi anni sul nostro Comune la positiva soluzione di questa vicenda ci consente di guardare con più ottimismo al futuro di Offagna».
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