di Bruno Ferretti
Con l’Ascoli non ha mai giocato in prima squadra, ma nell’allora De Martino, ovvero la seconda che successivamente diventò campionato Primavera. Era il portiere più giovane (e più bravo) e l’Inter lo acquistò a soli 15 anni. «Ricordo che ero poco più di un bambino e festeggiai i 16 anni in Germania dove eravamo andati per disputare un torneo giovanile» rivela l’ascolano Massimo Cacciatori il quale, dopo aver allenato diverse squadre, da 19 anni lavora per il Settore tecnico della Federcalcio. Effettua corsi di preparazione per allenatori, i portieri sono la sua specialità ed è considerato tra i migliori istruttori italiani (ha scritto anche un libro sulla materia). Quando non è impegnato (in Italia e anche all’estero) è sempre presente al “Del Duca” per seguire l’Ascoli, squadra che ha allenato in tutte le categorie: A, B e C. Negli anni Settanta vanta una lunga militanza in Serie A con Sampdoria e Lazio. É stato uno dei migliori portieri della sua generazione.
Ma torniamo all’Ascoli attuale. «Non so se questa lunga sosta può essere utile – dice Cacciatori, oggi 67enne – da un lato consente di recuperare qualche giocatore infortunato, dall’altro rischia di far perdere alla squadra il ritmo gara. Vedremo come starà alla ripresa. E’ un campionato particolare con 19 squadre, c’è grande equilibrio e il valore delle squadre emergerà fra marzo e aprile. Adesso é troppo presto – prosegue Cacciatori nella sua analisi – ma l’Ascoli sta disputando un buon campionato, in linea con le attese, e può fare tutto. La classifica finora non è carne né pesce. Difficile avanzare previsioni, basta guardare il Palermo che sembrava una corazzata e invece é in crisi. Brescia e Benevento sono buone squadre, ma non si può dire ancora niente. Dopo il turno di riposo c’è la Salernitana che ha perso in casa il derby col Benevento e avrà voglia di riscatto. Ma la vittoria servirà, e non poco, anche all’Ascoli».
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