di Franco De Marco
«Io vi do un consiglio: sabato 16 febbraio venite a vedere questo Falstaff perché è divertimento puro. Semplicemente delizioso. A Fano (dove si è tenuta la prima sabato scorso, ndr), all’uscita dal teatro, erano tutti sorridenti, meno giovani e giovani. Io personalmente non ho mai visto un Falstaff così bello». Se lo dice Luciano Messi, direttore della Fondazione Rete Lirica delle Marche oltre che sovrintendente di Macerata Opera Festival, c’è da credergli. Che tipo di allestimento è? «Al di fuori dal tempo – rivela Luciano Messi – non ci sono i costumi d’epoca. Un’immersione nel sentimento, nella nostalgia e nell’ironia». Tutto nel mondo è burla, è il famosissimo monito finale del vecchio Sir John Falstaff-Giuseppe Verdi che non si arrende all’età. Tutte le critiche dopo il debutto di Fano, sono state entusiastiche. E un caloroso invito a non mancare all’appuntamento viene anche dalla cantante di casa, che sarà accolta con grande affetto, il soprano Giuseppina Piunti (Mrs Meg Page in scena), che dice: «Sono felice di far parte di questo cast. Ci divertiamo come matti sul palcoscenico. E’ una produzione davvero molto bella. Piacerà a tutti ne sono certa». Per lei è la quinta volta ad Ascoli dopo il debutto nel 1995 in Madame Butterfly seguita dalla Diana schernita, poi, nel 2014, prima è stata Carmen in piazza del Popolo poi Amneris nell’Aida al Massimo.
L’ultimo capolavoro scritto da Giuseppe Verdi andrà in scena nel Teatro Ventidio Basso sabato 16 con inizio alle 20,30. Giovedì 14, invece, consueta anteprima giovani per le scuole con inizio alle 17. Siccome Falstaff è contagioso, perchè è nello stesso tempo metafora della vecchiaia e della gaiezza giovanile e femminile in genere, il tutto condito da una fortissima dose di ironia, anche in sede di presentazione il clima è stato molto allegro con il sindaco Guido Castelli che, vicino alla scadenza del mandato, scherza e si si fa pure selfie a ripetizione con le belle cantanti. Presenti anche l’assessore comunale alla cultura Piersandra Dragoni, la componente del Cda della Fondazione Rete Lirica delle Marche, delegata dal presidente, Paola Izzi e tre rappresentanti del cast: oltre a Giusi Piunti anche Sarah Tisba (Mrs Alice Ford) e Daniela Innamorati (Mrs Quickly).
Domani alle 18, nel foyer del Ventidio Basso, proseguendo in una iniziativa voluta dall’assessore alla cultura per avvicinare sempre di più il pubblico alla lirica, i componenti del cast daranno vita ad una sorta di talk show spiegando l’opera e confessandosi.
A fare il discorso serio, al di là dei selfie, è il primo cittadino al quale va dato atto che è riuscito, attraverso l’adesione alla Fondazione Rete Lirica delle Marche, ad istituzionalizzare la lirica in città, come tradizione e cultura impone, sottraendola a soluzioni estemporanee e autarchiche e portandola anche ad un livello qualitativo ottimo. «Non era scontato – fa notare – che potessero essere proposti in questa stagione tre titoli. Da quattro anni collaboriamo con la Fondazione con un risultato secondo me molto positivo: qualità e sostenibilità economica le direttrici. E dimostrando con i fatti che la cultura, bene primario, non può essere presa in considerazione solo se avanzano i soldi rispetto ad altri interventi. Abbiamo capito come si possono ottenere le economie di scala. Lo posso dire? Questa ciambella è riuscita col buco». E giù risate di tutti ma piena condivisione nel contenuto.
L’assessore Piersandra Dragoni annuncia che , per portare più pubblico all’opera, è stata realizzata una scontistica molto pronunciata: 25% a gruppi di minimo 10 persone, 25% agli over 65, 25% agli under 29, eccetera, e, novità assoluta, gesto significativo, due palchi, 10 posti a 5 euro ognuno, sono stati assegnati al Pas (Polo accoglienza e solidarietà) che li metterà a disposizione delle persone più bisognose.
Riuscirà questo Falstaff a riempire il Ventidio Basso? Per sabato sono stati venduti 300 biglietti e visto che mancano ancora 4 giorni il dato fa ben sperare. Quattrocento le prenotazioni per l’anteprima (giovani, festeggiate qui San Valentino, è il posto giusto). Purtroppo gli ultimi due spettacoli lirici hanno visto, incredibilmente, e senza apparente giustificazione vista la qualità delle produzioni, una scarsa affluenza: 320 spettatori per il Trovatore, 460 per il Così fan tutte (390 e 430 nelle anteprime). Tutti a chiedersi perché. Non è però che a Fano (teatro sold out a 350) e a Fermo le cose siano andate molto meglio. «La delusione – nota Luciano Messi – è rispetto al livello raggiunto negli anni scorsi. Ad esempio la Bohème che fece il doppio. Comunque ci stiamo lavorando. Stiamo seminando. I risultati li potremo vedere tra 2-3 anni. La grafica è stata omogeneizzata. Presto avremo un nuovo sito. Ci piace produrre, essere creativi, non prendere spettacoli già confezionati. E nel tempo si fanno alleanze importanti: come in questo caso con Opera Lombardia. Sono coinvolti 9 teatri: 5 lombardi, 3 marchigiani e uno abruzzese (Chiesti, ndr)». Questa volta, intanto, sia ad Ascoli sia a San Benedetto si sono visti più manifesti e stendardi (miracolo) sulla facciata del Ventidio Basso.
Di questa produzione di Falstaff il direttore della Fondazione è entusiasta: «Siamo orgogliosi del lavoro svolto. Si è creato un gruppo straordinario amalgamato tra tutte le componenti: dai cantanti ai tecnici». E fa una dedica importante: «Proprio perché è uno spettacolo molto bello ci piace dedicarlo ad un grandisimo baritono, Sesto Bruscantini, di Civitanova Marche, che interpretò Falstaff allo Sferisterio nel 1976». In questa produzione nel ruolo del titolo c’è un giovane baritono georgiano, Misha Kiria, giudicato semplicemente grandioso. Ha debuttato nel ruolo al Regio di Parma con piena promozione impressionando per potenza e presenza scenica. Un fenomeno. Insomma tanti ne tanti i motivi per vedere questo Falstaff.
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