di Bruno Ferretti
«Che piacere. Quando mi chiamano da Ascoli per me è sempre una soddisfazione perché sono rimasto affezionato alla squadra e alla città. Resto legato a tanti bei ricordi che non potrò mai dimenticare». Parole e musica di Steno Gola, uno dei più forti centrocampisti bianconeri di tutti tempi. Vedeva lo sviluppo del gioco come pochi, aveva un piede sinistro straordinario con il quale era capace di lanciare gli attaccanti con millimetrica precisione. Con Vivani e Minigutti formava il centrocampo migliore del campionato. Non a caso, quando Mazzone passò alla Fiorentina portò con sé Gola per far coppia con il giovane azzurro Antognoni.
«Negli ultimi anni ho allenato qualche squadra giovanile e dilettanti qui vicino Mantova, ho gestito un ristorante, ma adesso sono in pensione – rivela Gola, oggi 73 anni – vado a vedere qualche partita e poi mi informo sul risultato dell’Ascoli. Mi dispiace vederlo nella parte destra della classifica, spero che possa migliorare”. E aggiunge: “Questo è un campionato di assestamento, di preparazione per il prossimo. L’Ascoli merita la serie A e può tornarci, come ai miei tempi, ma bisogna avere pazienza. Per essere promossi è necessaria una punta da 17-18 gol, e altri in grado di realizzarne qualche altro. E naturalmente una valida organizzazione di gioco».
Gola ha disputato sei campionati con l’Ascoli, dal 1970 al 1976: 2 in Serie C ai tempi della Del Duca, 2 in B e altrettanti in A. In tutto 195 partite e 14 gol in campionato, più 13 presenze e 1 gol in Coppa Italia per un totale di 208 presenze e 15 gol in partite ufficiali con la maglia bianconera.
«Resta per me indimenticabile la festa di tutta la città per la prima, storica promozione in Serie A. Un sogno che divenne realtà – aggiunge Steno con inevitabile nostalgia – ho avuto la fortuna di avere un grande allenatore come Mazzone. Un aneddoto? Giocavamo a Reggio Emilia e io ero il capitano. A noi il pareggio poteva andar bene, mentre la Reggiana in classifica era messa male. Vennero da me per concordare lo 0-0, andai nello spogliatoio e chiamai da parte il mister riferendogli della proposta ricevuta. Mazzone andò su tutte le furie, cominciò a urlare e se la prese pure con me gridando “le partite bisogna vincerle!”. Naturalmente giocammo la nostra partita che finì 0-0, ma all’ultimo minuto Grassi salvò il risultato con una parata strepitosa. Mazzone è stato il migliore allenatore che ho avuto. Rozzi? Un grandissimo presidente. Ricordo quando convocava la squadra in sede e ci parlava appoggiando i piedi sul tavolo. Era schietto, sincero e sapeva dare la carica. Davvero un grande personaggio. Un caro saluto a tutti i tifosi dell’Ascoli – conclude Gola – che non ho mai dimenticato».
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