Si è svolta a porte chiuse, data la delicatezza del caso, la prima udienza di fronte al collegio presieduto dal giudice Carlo Calvaresi (Merletti e D’Ottavi a latere; pm Mara Mara Flaiani) del processo a carico dei due giovani nigeriani (Christopher Ehikhebolo e Patrick Boi) accusati di aver violentato una tredicenne ascolana nei giardinetti sottostanti viale De Gasperi il 22 ottobre del 2017. In apertura Boi ha revocato il mandato all’avvocato Umberto Gramenzi (che assiste anche Ehikhebolo) e quindi è stato necessario trovare al volo un altro legale. Il processo invece è stato rinviato al 27 febbraio quando la difesa (rappresentata in aula da Sabrina Furone che ha sostituito Gramenzi impegnato nel processo per la morte di Pamela Mastropietro a Macerata, ndr) chiederà di nuovo l’accesso al rito abbreviato condizionato allo svolgimento di perizie mediche. Presenti in aula anche i genitori della vittima assistiti dall’avvocato Annalisa Corradetti.
«La ragazzina violentata è in grado di testimoniare senza condizionamenti»
Nigeriani accusati di stupro, la Procura chiede più tempo per le indagini
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