Ecco gli “angeli” che restaurano
le opere d’arte salvate
dopo il sisma (Foto e video)

ASCOLI - Presentato all'ex Dispensario progetto “Restauri e devozione” dell’Università di Camerino, realizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno nell’ambito del #masterplanterremoto è entrato nel pieno delle sue attività di restauro e recupero di molte opere d’arte del territorio
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di Renato Pierantozzi

C’è il San Michele Arcangelo di Porchiano e l’Apparizione della Madonna a San Filippo Neri salvata dai carabinieri ed avvolta su una coperta trovata nelle case distrutte dal sisma. Sono solo alcune delle opere d’arte recuperate, salvate ed ora in corso di restauro nell’ambito del progetto “Restauri e devozione” dell’Università di Camerino, realizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno nell’ambito del #masterplanterremoto è entrato nel pieno delle sue attività di restauro e recupero di molte opere d’arte del territorio. Il dramma del sisma è stata anche l’occasione per far germogliare una nuova attività lavorativa visto che dall’università è stato creato lo spin off “A.R.T. & Co”. presieduto da Giuseppe Di Girolami. Questa mattina le attività sono state presentate nel corso di un Open Day nella sede universitaria dell’ex Dispensario alla presenza anche del presidente della Fondazione Carisap, Angelo Davide Galeati, del rappresentante del vescovo don Riccardo Patulano e dei docenti tra cui Massimo Ceroni

IL RECUPERO DELLE OPERE D’ARTE

Innanzitutto, sono state eseguite le indagini diagnostiche preliminari per acquisire i dati necessari per la corretta programmazione e strategia di intervento conservativo e di restauro e, a oggi, sono stati avviati anche i lavori di restauro delle opere selezionate per il progetto: Apparizione della Madonna a San Filippo Neri, Pala, Olio su tela; Sant’Antonio con Bambino Gesù in braccio, statua lignea decorata; Santa Lucia, statua lignea decorata; Madonna in Trono con Bambino Gesù, statua in terracotta decorata; San Michele Arcangelo, dipinto su tela, da Spelonga.
Nel corso delle indagini diagnostiche e delle attività conservative e di restauro, si sta inoltre acquisendo una vasta documentazione fotografica e storico-artistica, che sarà presentata nella fase finale del progetto. Entro quest’anno più della metà dei lavori sulle opere saranno ultimati, per concludersi definitivamente entro il 2020.
Tra le azioni programmate ci sono, inoltre: l’avvio dei laboratori d’arte e di interpretazione da marzo e giugno prossimi, l’inizio dell’attività di mappatura della devozione popolare che sarà presentata entro la fine di quest’anno e, nel corso dei prossimi mesi, il lavoro già in atto sarà ulteriormente arricchito con scansioni tridimensionali delle statue e consulenze storico-artistiche sulle seguenti opere: San Michele Porchiano, Vergine Del Soccorso da Montemonaco e Spelonga, Statua Santa Lucia da Vezzano, Sant’Antonio da Montegallo, San Filippo Neri da Arquata.
Il progetto ha l’obiettivo di costruire un ponte tra generazioni e riscoprire e tramandare contenuti storici, artistici e culturali, raccontati da esperti nel settore e attraverso la collaborazione della Rete Ecomuseale dei Sibillini. Al centro ci sono 7 comuni del territorio piceno e il restauro di oggetti di valenza storico-artistica, di forte valore affettivo e devozionale.


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